Italia: anche nel 2015 si confermano grosse perdite con i derivati

Sempre più grandi le perdite sui derivati per l’Italia nel 2015 secondo quanto riferito da Bloomberg.

Le perdite italiane sui derivati per il periodo 2011-2014 vengono confermate anche nel 2015. Infatti, come riportato nel grafico di seguito (in fucsia le perdite che pesano sul debito, in blu “l’alleviamento” sul debito), si può facilmente notare che anche tra il 2012 ed il 2015 i derivati hanno pesato sul debito italiano più che in qualsiasi paese dell’Eurozona considerato singolarmente, ma anche dell’intera Eurozona considerata nel suo complesso.

Nel solo 2015 l’Italia perde con i derivati 6,8 miliardi di Euro, mentre nel periodo 2012-2015 arriviamo a ben 21,3 miliardi di Euro. E se consideriamo che tra il 2011 ed il 2014 eravamo ad una perdita di 17 miliardi ed a questa sommiamo quella del 2015, arriviamo a ben 23,8 miliardi di Euro (Bloomberg calcola 21,3 perché esclude il 2011 e calcola invece il periodo 2011-2014 e 2012-2015).

Quindi, pare confermato anche per il 2015 che l’Italia da sola perda più di qualsiasi altro paese dell’Eurozona e, addirittura, di quest’ultima considerata nel suo complesso.

In pratica “non ci sono i soldi” vale solo quando si parla di welfare, istruzione, infrastrutture, mentre quando servono per salvare i bonus ed i premi di dirigenti che hanno portato i loro istituti praticamente in bancarotta i soldi si trovano sempre.

E si trovano pure per pagare l’obolo con le perdite sui derivati. E questa sarebbe spesa pubblica produttiva?

Avete mai sentito un ministro dire che dovremmo tagliare i derivati invece che il welfare? Ovviamente no.

Per gli amici, gli amici degli amici, i conoscenti e per pagare l’obolo, i soldi si trovano sempre; ed anche se pesano sull’aumento del debito pubblico non sembra essere un problema.