Rifiuti: Roma e Italia le peggiori nell’UE. Lazio maglia nera per i costi. Ecco la classifica delle Regioni dove si paga di più.
I rifiuti prodotti sono in calo, ma gli italiani pagano di più per la loro raccolta. È il paradosso che emerge dall’ultimo rapporto della Confartigianato, che traccia un quadro “allarmante” per quanto riguarda la relazione tra servizi erogati e costi sul tema rifiuti.
Negli ultimi cinque anni - si legge nel rapporto - nonostante una diminuzione dei rifiuti pari al 10,1%, gli italiani hanno comunque pagato il 22,7% in più.
Stando al rapporto diffuso dalla confederazione degli artigiani, per tenere pulite le proprie città, famiglie e imprenditori italiani hanno sborsato in media, nell’anno 2014, qualcosa come 10,2 miliardi di euro: 167,80 euro pro capite, per la precisione.
Raccolta rifiuti: tariffe corrono più dell’inflazione
“C’è qualcosa che non va. Le tariffe dei servizi erogati da soggetti pubblici devono rispettare il mercato e non possono essere una variabile indipendente, troppo spesso utilizzata per fare cassa e mettere a posto i guasti di una cattiva gestione”,
commenta così il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti l’evidente squilibrio tra il livello di pulizia dei centri urbani italiani e il costo esorbitante del servizio di raccolta rifiuti offerto al cittadino, spesso scadente.
Dati preoccupanti se si considera che le tariffe per la raccolta dei rifiuti galoppano più dell’inflazione: negli ultimi 5 anni queste ultime sono aumentate del 22,7%, ossia il 15% in più rispetto al tasso di inflazione (+7,7%) e «il 13,1% in più rispetto alla crescita media del costo di questo servizio (+9,6%) registrata nell’Eurozona».
Raccolta rifiuti: la classifica delle regioni più tartassate
La classifica delle regioni più tartassate vede il Lazio in testa, con un costo di 220,3 euro per abitante. A seguire troviamo Liguria (212,7 euro per abitante), Toscana (210,3 euro), Campania (196,7 euro), Sardegna (192,1 euro), Umbria (182,2 euro a testa) ed Emilia Romagna (168,5 euro pro capite).
Nel verso opposto, il Molise si segnala come la regione con le tariffe per la raccolta rifiuti più basse d’Italia, considerati i 116,2 euro pro capite. Medaglia d’argento per il Trentino Alto Adige, i cui cittadini pagano 130,6 euro annui per il servizio di igiene urbana. Friuli Venezia Giulia sul gradino più basso del podio (130,7 euro per abitante).
Raccolta rifiuti: la tabella con le regioni che pagano di più
Regione | Costo raccolta rifiuti pro capite |
---|---|
Lazio | 220,3 € |
Liguria | 212,7 € |
Toscana | 201,3 € |
Campania | 196,7 € |
Sardegna | 192,1 € |
Umbria | 182,2 € |
Emilia Romagna | 168,5 € |
Raccolta rifiuti: Roma al top per costi e inefficienza
Secondo Confartigianato, però, la beffa è un’altra e risiede nel fatto che gli abitanti delle città che si segnalano per i costi più salati per la raccolta dei rifiuti, sono anche i più scontenti del servizio ricevuto. Emblematico il caso di Roma, dove a fronte dei 249,9 euro spesi da ogni cittadino per la raccolta dell’immondizia - il 50,9% in più rispetto alla media nazionale e il 9,5% in più rispetto ai 228,15 calcolati nel 2010 - solo il 9% della popolazione è contento del livello di pulizia della città.
Peggio della Capitale solo Palermo, dove appena il 7% dei cittadini è soddisfatto per l’igiene cittadina. Rovescio della medaglia al Nord, con Verona in testa per quanto riguarda l’apprezzamento del servizio raccolta rifiuti da parte dei propri abitanti (71%: seguono Bologna e Torino, rispettivamente al 49% e 48%).
Raccolta rifiuti: Italia maglia nera nella UE
Ampliando lo sguardo a livello nazionale, solo il 34% degli italiani esprime un parere positivo sulla pulizia della propria città: il 29% in meno della media UE (62%), che ci vede fanalino di coda, ancora una volta.
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