Cosa fare se la bolletta della luce o del gas è troppo alta? Ecco le soluzioni si possono adottare dalla riduzione dei consumi al cambio del fornitore.
Le bollette che arrivano per la luce e il gas sono troppo alte? La prima cosa che ci si deve domandare, in questi casi è da cosa dipende. Una bolletta troppo elevata, infatti, potrebbe dipendere da tanti fattori: abitudini sbagliate che portano ad aumentare i consumi, conguagli del fornitore errati, abitazioni che disperdono calore o energia e piano tariffario che non risponde ai bisogni che si hanno.
La soluzione al problema delle bollette troppo alte, quindi, potrebbe essere differente da una persona all’altra e dipende dalla motivazione che portano a pagare troppo. Cosa bisogna valutare prima di decidere di cambiare fornitore? Come fare a sapere se con un altro fornitore si riesce a risparmiare e quali dati dell’offerta bisogna confrontare? In questo articolo andremo a capire tutti i passi da fare per ridurre l’importo delle bollette di luce e gas.
Bollette troppo alte, no ai consumi presunti
La prima cosa da fare se si vuole pagare quello che realmente si consuma di energia elettrica e di gas e inviare l’autolettura dei contatori periodicamente: solitamente il fornitore comunica qual è il periodo di fatturazione e in quale arco temporale comunicare la lettura del contatore per avere una fatturazione reale e non quella presunta. Per quel che riguarda la bolletta della luce e del gas l’autolettura è necessaria solo nel caso si abbiano installati vecchi contatori che non consentono la telelettura a distanza.
Si deve, quindi, prendere l’abitudine di trasmettere le letture del contatore per iniziare ad avere delle fatturazioni che rispecchiano i propri consumi. Se si consente al fornitore di fatturare i consumi presunti i rischi sono due:
- i consumi presunti stimano quelli che potrebbero essere i consumi rispetto all’anno precedente, ma potrebbero sbagliare in eccesso (e ci si troverebbe a pagare di più in ogni bolletta);
- i consumi presunti potrebbero essere in difetto: pur pagando di meno in bolletta ci si troverebbe a dover pagare, poi, la differenza con i consumi reali nel conguaglio che pareggia i conti.
In entrambi i casi non conviene mai affidarsi ai consumi presunti, ma è sempre meglio pagare quello che realmente si è consumato perché se si arriva, poi al conguaglio è da tenere conto che non aumenta solo la voce relativa alla materia prima, ma tutte le voci delle bollette precedenti vengono ricalcolate sulla base degli effettivi consumi. Da ricordare che se si decide di cambiare fornitore la bolletta di chiusura con il vecchio fornitore sarà a conguaglio per allineare i pagamenti con i consumi e chiudere il vecchio contratto.
Come contestare la bolletta troppo alta?
Potrebbe capitare che il conguaglio a carico del cliente sia errato. Ogni volta che si riceve un conguaglio si deve verificare che esso non si riferisca a consumi che risalgono a più di 2 anni prima che la fattura sia stata emessa: se i consumi sono troppo vecchi, infatti, potrebbero essere prescritti e non vanno pagati.
In caso di bolletta con conguaglio sbagliato, in caso di conguaglio che si riferisce a consumi troppo vecchi, ma anche in caso di bolletta doppia, si può presentare un reclamo al fornitore. Come si contesta una bolletta troppo alta? Si deve inviare al fornitore una raccomandata con ricevuta di ritorno o una Pec che contenga tutti i dati a sostegno della contestazione a cui il fornitore deve rispondere entro 40 giorni.
Offerta inadeguata: ecco perché si alza la bolletta
Una bolletta troppo alta potrebbe dipendere da un’offerta inadeguata che non rispecchia le reali necessità del consumatore. Ad esempio se si ha una tariffa monoraria, ma si utilizzano gli elettrodomestici soprattutto la sera, l’offerta non è adeguata alle proprie esigenze e se ne dovrebbe scegliere una che preveda costi minori per i consumi serali.
Al contrario se si ha tariffa bioraria che prevede costi più elevati durante il giorno e più bassi la sera e la notte, ma si accendono elettrodomestici soprattutto durante il giorno bisognerebbe scegliere un’offerta che fa pagare meno negli orari in cui si consuma di più.
Valutare se serve cambiare fornitore
Con il passaggio al mercato libero tutti abbiamo subito un’impennata delle bollette della luce e del gas. Non tutti i fornitori offrono le stesse condizioni e ci si potrebbe trovare nella condizione di aver accettato un’offerta che prometteva grandi risparmi, ma così non è stato.
A influire sulla bolletta di luce e gas, infatti, non sempre sono soltanto i reali consumi e il costo dell’energia, sono tutte le altre voci in bolletta che lievitano e cambiano da un fornitore all’altro.
Le voci che influiscono maggiormente sulla bolletta sono:
- spesa per la materia prima;
- spesa di trasporto e gestione del contatore;
- oneri di sistema;
- iva e accise.
Spese di trasporto, gestione del contatore e oneri di sistema, però, non possono essere modificati dal fornitore, ma sono stabiliti da Arera.
Ci sono, però, voci sulle quali il fornitore può intervenite e che possono avere un impatto non indifferente sulla bolletta. La prima cosa da confrontare quando si decide di cambiare il fornitore è il costo della materia prima: si tratta del costo che si pagherà per ogni kW di elettricità consumata e per ogni metro cubo di gas.
Altre voci che devono essere confrontate quando si deve scegliere un nuovo fornitore sono:
- la componente energia, ovvero dove avviene la produzione fisica dell’elettricità;
- il dispacciamento, ovvero le attività messe in atto per mantenere in equilibrio la rete elettrica bilanciando domanda e offerta;
- il corrispettivo di commercializzazione (CCV o PCV) che ogni fornitore può applicare per coprire le altre spese che ha (marketing e commerciali).
Non sempre il fornitore che promette tariffe molto basse garantirà una bolletta più economica: quello che in generale viene proposto, infatti, è solo il costo della materia prima: ora paghi questo, con noi pagherai tot di meno. Ma attenzione, come abbiamo visto l’importo della bolletta dipende solo in parte dal costo della materia prima e per capire se un fornitore fa risparmiare oppure no si devono confrontare diverse voci.
Contenere i consumi fa abbassare le bollette
Quali sono i sistemi da adottare per ridurre i consumi? Si tratta di alcuni accorgimenti che comportano dei risparmi concreti in bolletta. Molti di questi, in effetti, sono già noti, come per esempio utilizzare gli elettrodomestici solamente a pieno carico.
Un altro consiglio è quello di sbrinare regolarmente il frigo e il freezer. Oltre alla maggiore attenzione alle fasce orarie, prediligendo quelle più convenienti, conviene anche staccare sempre le prese degli alimentatori e spegnere i dispositivi in stand-by. Bisogna poi prestare attenzione alle lampadine da non lasciare accese nelle stanze non in uso.
Un altro trucco può essere quello di utilizzare le pompe di calore al posto delle caldaie a gas per riscaldare gli ambienti. Per quanto possibile, si suggerisce anche di ricorrere a elettrodomestici di classe A e a lampadine a led.
Mettendo insieme tutti gli accorgimenti, si ipotizza che un consumatore medio può arrivare a risparmiare fino a circa mille euro in un anno sul costo delle bollette dell’energia elettrica. Accorgimenti, quindi, che possono pesare molto sul portafogli.
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