Juventus: i 10 anni di Agnelli hanno portato ad una crescita di fatturato senza precedenti. Ma tutto ciò ha avuto un costo importante per le casse dei bianconeri.
Juventus: la nuova era Agnelli ha portato ad un cospicuo aumento di fatturato, ma allo stesso tempo sono stati “bruciati” oltre 170 milioni.
Per il terzo anno consecutivo la Juventus si avvia a chiudere l’esercizio di fine anno in rosso; un risultato che è legato ovviamente a quanto causato dall’emergenza sanitaria da COVID-19 che ha avuto un impatto negativo sui ricavi (in parte ridotta grazie all’accordo raggiunto in merito al taglio degli stipendi), ma anche al fatto che negli ultimi anni la struttura di costi dei bianconeri è progressivamente aumentata (insieme al fatturato della società).
Dopo dieci anni di gestione - era il 19 maggio del 2010 quando Andrea Agnelli venne nominato nuovo presidente della Juventus - il fatturato della società bianconera ha avuto una crescita pazzesca, tanto da entrare nella top 10 dei club mondiali (secondo le ultime rilevazioni di Deloitte Football Money League 2020 la Juventus è nella decima posizione con un fatturato di 459,7 milioni); ma tutto ciò ha avuto un costo significativo.
Juventus nella top 10 dei fatturati grazie alla gestione Andrea Agnelli
Sono stati dieci anni di investimenti importanti per la presidenza Agnelli, l’ultimo dei quali ha un nome e un cognome: Cristiano Ronaldo.
Nel 2010, Agnelli ereditò una società che dopo gli anni di B e la gestione non particolarmente fortunata di Blanc, Secco e Cobolli Gigli, con un fatturato di 182 milioni di euro, ed una perdita di oltre 90 milioni di utili.
Ma dopo due anni senza Champions League ecco la scelta di mettere Antonio Conte in panchina: una decisione personale di Agnelli che ha portato al primo scudetto dopo Calciopoli e al ritorno in Europa. Un primo passo deciso verso una crescita di fatturato che da lì non si sarebbe mai fermata, complici anche le due finali di Champions League raggiunte da Massimiliano Allegri.
Ed è proprio la mancata vittoria della Champions League, però, ad aver compromesso l’utile della Juventus, specialmente nell’ultimo anno quando l’acquisto di Cristiano Ronaldo e l’eliminazione ai quarti subita dall’Ajax hanno avuto un duro impatto sul bilancio dei bianconeri.
In ogni caso la Juventus è riuscita a superare quota 600 milioni di fatturato, grazie anche all’arrivo dell’asso portoghese: 621 milioni nel 2018-2019, mentre quest’anno si prevede un leggero calo vista la sospensione delle competizioni causa coronavirus. Ma c’è ancora una Champions League da giocare (anzi, da organizzare visto che non è stato ancora deciso dove si giocherà la finale): una vittoria della massima competizione europea potrebbe rilanciare le attese per il fatturato della stagione in corso.
Juventus: la crescita del fatturato è “costata” 176 milioni di euro
Per arrivare ai vertici, in questi anni di gestione c’è stata una perdita di 176 milioni di euro, frutto degli investimenti decisi dalla presidenza Agnelli per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Molti gli investimenti fronte calciomercato, dove però la Juventus ha anche incassato: basti pensare alla “fortunata” gestione 2016-2017, quando grazie alla cessione di Paul Pogba al Manchester United - che ha garantito un incasso di 127 milioni di euro - c’è stato un segno più di 42 milioni di euro (nel frattempo, infatti, c’è stato l’acquisto di Gonzalo Higuain dal Napoli).
Complessivamente quindi la perdita è stata molto importante, anche se comunque controllata in quanto legata al raggiungimento dei vertici del calcio mondiale.
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