La Banca centrale australiana ha deciso di tenere invariati i tassi di interesse. Chiuso il Giappone, leggera flessione per Hong Kong e Shanghai.
Piccolo stop per le Borse asiatiche anche quest’oggi. Il Nikkei non è aperto per la festività della Cultura mentre Shanghai e Hang Seng registrano una lieve flessione rispettivamente dello -0,44% e del -0,16%.
Tuttavia, l’indice MSCI che è il più grande indice asiatico al di fuori del Giappone, ha chiuso in territorio positivo rompendo una serie negativa di ribassi che durava da 5 giorni. L’MSCI ha chiuso in positivo con una variazione dell’1,3%. Nonostante il rimbalzo di oggi ed il 10% guadagnato a Settembre, l’MSCI è in calo del 10% su base annuale.
Le borse asiatiche stanno scontando un potenziale aumento dei tassi di interesse degli Stati Uniti dato che dall’ultimo report FOMC sembra che gli americani siano decisi a farlo anche a Dicembre nonostante i problemi della Cina.
Gli ultimi dati macro sul settore manifatturiero usciti in Asia hanno mostrato una leggera crescita anche se secondo gli esperti, dovuta principalmente al lancio di nuovi prodotti elettronici che stanno sostituendo i prodotti più vecchi. Le società asiatiche in realtà stanno continuando a tagliare costi e ad assumere nuovo personale molto lentamente.
La Banca centrale australiana (RBA) nella giornata di ieri ha deciso intanto di non tagliare i tassi di interesse, lasciando però una porta aperta su un possibile taglio nei prossimi mesi.
Infatti, secondo gli esperti, l’RBA sarebbe pronta a tagliare i tassi solo nel momento in cui ci siano altri cambiamenti economici legati principalmente all’andamento della Cina. Al momento le proiezioni di crescita delle società australiane sono molto caute per quest’anno.
Intanto continua il calo del petrolio che al momento registra un -0,16% (prendendo come riferimento il Brent) che continua ad accusare la paura di un possibile indebolimento della domanda cinese nei prossimi mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti