75 anni fa, il 7 dicembre 1944, i rappresentanti di 52 governi misero a punto a Chicago quella che sarebbe divenuta la Convenzione Internazionale sull’Aviazione Civile. Da quel documento, al quale oggi aderiscono 193 nazioni, ha cominciato a operare l’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile, meglio nota come ICAO, una delle prime agenzie delle costituende Nazioni Unite nata addirittura prima dell’Organizzazione stessa.
Significato, attività e futuro dell’ICAO e della Convenzione di Chicago sono stati discussi in un convegno internazionale organizzato dalla LUISS in collaborazione con lo Studio Legale Pierallini che da anni si occupa degli aspetti legali connessi con l’Aviazione Civile, l’istituto Internazionale di Diritto Aeronautico dell’università di Leida, l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ed ENAV, Ente Nazionale Assistenza al Volo. L’evento ha visto riuniti esperti internazionali che, partendo dalla storia dell’ICAO, hanno evidenziato quelle che saranno le prossime sfide che l’organizzazione dovrà affrontare.
Di certo ICAO rappresenta un esempio straordinario di successo in quanto ha continuato a funzionare senza alcun problema per 75 anni con minimi aggiornamenti. Un record che trova pochi uguali negli accordi internazionali.
Ancora oggi i principi sanciti della Convenzione del 1944 regolano il traffico aereo mondiale e sono uno dei pilastri che consentono al Sistema Aviazione di potersi qualificare come il più sicuro mezzo di trasporto esistente.
La Convenzione, è stato sottolineato, è nata, in un momento così drammatico come quello della conclusione della seconda Guerra mondiale, per costituire un accordo di pace che coinvolgesse l’intero globo riconoscendo, con indubbia lungimiranza, che l’Aviazione avrebbe rivestito un ruolo primario nella costruzione di un mondo pacifico e aperto alla cooperazione.
Questa volontà di pace ha superato anche le difficoltà che le nazioni più avanzate nel settore dell’aviazione potevano porre cedendo alle tentazioni proibizionistiche che da più parti avevano trovato voce.
Al contrario la convenzione stabilisce da un lato la sovranità di ogni nazione sul proprio spazio aereo e dall’altro la libertà per tutte le nazioni di organizzare e svolgere attività di trasporto aereo a livello mondiale.
È stata ricordata, tra le tante, l’iniziativa “No Country Left Behind” che sintetizza lo sforzo che l’ICAO ha compiuto costantemente per ridurre i rischi connessi con le attività di volo in tutte le aree del mondo diffondendo informazioni e “best practices” che sono alla base della nostra sicurezza in volo.
Attualmente il settore del trasporto aereo a livello globale genera quasi 66 milioni di posti di lavoro e stime recenti fanno montare a 2,7 trilioni di dollari l’impatto economico totale dell’Industria dell’Aviazione. Una cifra che è pari al 3.6% del prodotto interno lordo mondiale e che è destinata a crescere in maniera costante nei prossimi anni.
Il convegno è stato aperto dal prof. Marchetti vice-rettore di LUISS, e dall’avvocato Laura Pierallini, titolare dell’omonimo studio legale.
Nei loro interventi il dott. Zaccheo e Quaranta, rispettivamente presidente e direttore generale di ENAC, hanno sottolineato l’importanza per l’Italia e per l’Europa della recente nomina a presidente ICAO dell’ingegner Salvatore Scicchitano, primo europeo che in 75 anni viene scelto per questo incarico.
Non sono mancati i riferimenti al caso del 737 Max e a quello del volo Malesian 370, scomparso nell’Oceano Indiano, per sottolineare come la sicurezza dei voli rimanga al primo posto tra gli obiettivi dell’ICAO e di ogni ente regolatore nazionale.
Il futuro del mezzo aereo e dei suoi innumerevoli impieghi appare ancora roseo, ma non privo di incognite: dalla sostenibilità ambientale, all’inclusione di nuovi sistemi tecnologici quali i droni, per finire con la neutralizzazione delle nuove tipologie di minacce legate al cibercrime e al terrorismo.
ICAO ha una storia di successi e affermazioni e questo lascia ben sperare anche per il futuro.
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