In Italia le presenze femminili tra scienziati e ingegneri sono al 34%, tra le quote più basse in Europa. Così lo scarto nasce all’università.
Poche donne e disparità oggettiva: uno degli ambiti in cui la rappresentanza di genere è poco equilibrata è senza dubbio quello scientifico.
In Europa quasi nessun paese riesce a esprimere nella propria forza lavoro un’equa presenza di genere tra scienziati e ingegneri, ma in Italia lo squilibrio è particolarmente evidente, dato che è al terzultimo posto in Ue per “quote rosa” nel settore.
Un quadro emerso dai dati Eurostat pubblicati in occasione della scorsa Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza (dell’11 febbraio), che risulta pesante per il nostro Paese e anche difficilmente superabile nel breve periodo: all’università le facoltà scientifiche, che promettono possibilità di carriera e retribuzioni più alte, continuano a essere scelte soprattutto dagli uomini, creando un ostacolo evidente alla prospettiva di giungere alla parità nel trattamento economico. [...]
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