Torniamo ad occuparci dei servizi EURES. Dopo avervi dato una panoramica del mercato del lavoro in Germania, oggi è la volta del Belgio. Se avete pensato di trasferirvi e/o andare a lavorare in Belgio, queste sono le informazioni che il sito EURES mette a disposizione per i candidati.
Il Belgio è uno Stato federale nel cuore dell’Europa, composto da comunità e regioni, in cui le competenze in materia di occupazione sono ripartite tra l’autorità federale e le Regioni e la Comunità germanica.
Il ruolo del governo federale è quello di creare un ambiente favorevole per lo sviluppo ottimale del lavoro e della solidarietà e per garantire pari diritti e opportunità per tutti i cittadini. Le Comunità e le Regioni garantiscono soprattutto migliori condizioni d’accesso e di partecipazione al mercato del lavoro e sviluppare iniziative di (re) integrazione su misura, adatte alle specifiche situazioni.
Il mercato del lavoro in Belgio
Il Belgio ha 11 milioni di abitanti (gennaio 2012) e 4,5 milioni di persone attive (gennaio 2010). Il tasso di occupazione, vale a dire il numero di persone impiegate in rapporto percentuale al totale della popolazione in età lavorativa, si attesta al 61,7%.
Il tasso di disoccupazione nel 2011 si aggirava intorno all’8,4% ed è più basso nelle Fiandre, a seguire Vallonia e Bruxelles. Le statistiche Eurostat aggiornate al mese di marzo 2013 registrano una live contrazione della disoccupazione, che si attesta intorno all’8,2%.
Il mercato del lavoro belga mostra importanti differenze a livello intra-regionale e interregionale. Nonostante l’elevata disoccupazione, molte offerte di lavoro possono essere difficili da soddisfare. Questi squilibri nel mercato del lavoro possono essere spiegati da diversi fattori, tra cui quello qualitativo, ovvero il fatto che il profilo di chi cerca lavoro non corrisponde alle esigenze dei datori di lavoro in termini di qualifiche, competenze ed esperienze.
Quali sono le offerte di lavoro più frequenti?
Le offerte di lavoro più frequenti in Belgio riguardano le seguenti posizioni:
- impiegati di ufficio;
- addetti/e vendita;
- agenti commerciali ed agenti commerciali tecnici;
- specialisti delle funzioni amministrative e commerciali delle imprese non classificati altrove;
- collaboratori domestici e addetti alle pulizie domestiche;
- infermieri e ostetrici;
- progettisti ed analisti di sistemi informatici;
- ingegneri meccanici;
- camerieri e barman;
- professori dell’insegnamento secondario.
Considerazioni
Il tasso di disoccupazione in Belgio è nettamente inferiore rispetto all’Italia, anche per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, che in Italia sfiora quasi il 40%, mentre in Belgio parliamo della seguente cifra: il 22,4% under 25.
Il quotidiano belga “De Morgen” in un articolo di qualche settimana fa ha messo in luce però che anche in Belgio “l’istruzione superiore non è più garanzia di lavoro” visto che l’aumento più sensibile della disoccupazione interessa “le persone più qualificate e istruite”. Ad esempio se nelle Fiandre il tasso di disoccupazione è pari all’8%, tra i laureati la percentuale sale al 12,8%.
E’ vero, dunque, che anche in Belgio la fascia degli under 25 si trova in una situazione precaria, ma è anche vero che 1/3 dei beneficiari di assegni di disoccupazione si colloca proprio in questa fascia. Senza contare che esiste un reddito di cittadinanza legato alla disponibilità di lavorare, un reddito d’integrazione, «revenu d’intégration», che fino al 2002 era chiamato minimex, «minimum de moyens d’existence». Un aiuto finanziario che mostra, ancora una volta, come, nonostante le difficoltà che possono essere comuni all’Italia, c’è una cosa che negli altri Paesi, tendenzialmente, continua a funzionare: il welfare.
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