Le banche italiane di piccole dimensioni, quando non ci rimettono, guadagnano poco o niente con il credito, che invece si rivela un’attività redditizia per i maggiori istituti. Lo studio del FMI.
Le banche italiane di piccole dimensioni, quando non ci rimettono, guadagnano poco o niente con il credito, che invece si rivela un’attività redditizia per gli istituti di maggiori dimensioni. E’ quanto rivela un’analisi condotta dagli economisti Andreas Jobst e Anke Weber del Fondo Monetario Internazionale sulle prime 15 banche dello Stivale.
Lo studio del FMI - che si pone l’obiettivo di analizzare la redditività attuale e futura degli istituti italiani - sottolinea come nel complesso il sistema si riveli redditizio, nonostante una “significativa eterogeneità” tra le banche poste sotto la lente d’ingrandimento.
Secondo gli economisti del Fondo Monetario, alcune banche dovrebbero incrementare la redditività col miglioramento della situazione economica, ma la loro capacità di erogare prestiti “dipende dalle dimensioni dei loro buffer di capitale”. Tuttavia - si legge sempre nel paper - altre banche più piccole si trovano ad affrontare pressioni sul fronte della redditività, anche in presenza di presupposti favorevoli.
Dunque, spiegano Jobst e Weber, si presenta la necessità di “puntare con decisione sulla pulizia dei bilanci, anche attraverso un taglio dei costi e una maggiore efficienza”.
FMI: Npl pesano su redditività banche
A pesare sulla redditività delle banche, limitando la loro capacità di ricostruire i capital buffer, è stata l’enorme mole di crediti deteriorati.
Nel 2015 - sottolinea lo studio - l’ammontare degli Npl lordi ha raggiunto il 18% dei crediti complessivi (oltre 360 miliardi di euro) e “la redditività è stata relativamente bassa alle altre banche UE, con un ROE (return on equirty, ndr) medio del 3,1%”. Lo studio degli economisti del Fondo ha calcolato l’impatto sulla redditività di alcune variabili come:
- accantonamenti per rischi su crediti
- costi operativi
- i nuovi rifinanziamenti della BCE (TLTRO II)
- condizioni macroeconomiche
- capitale
FMI: redditività piccole banche negativa anche con stimoli
Gli studiosi evidenziano come l’attività del credito sia redditizia per la maggior parte delle banche esaminate. Alcuni istituti più piccoli, però, rischiano di generare ancora perdite a causa dei bassi guadagni d’interesse e degli alti costi operativi.
Le politiche di allentamento monetario dovrebbero aumentare nel complesso la redditività delle banche, ma per alcuni istituti di minori dimensioni gli analisti prevedono prospettive di guadagno ancora negative. In sintesi, Jobst e Weber individuano tre tipi di istituti:
“Ci sono alcune banche relativamente redditizie sia nelle condizioni attuali che con TLTRO II; alcune banche che generano una redditività limitata o leggermente negativa dal prestito nelle condizioni attuali, ma che possono essere aiutate da una politica monetaria accomodante e dal miglioramento dell’efficienza operativa; e altre banche che sperimenterebbero una redditività molto negativa anche in condizioni di finanziamento ottimali”.
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