La nuova legge sul Cinema in Italia è stata approvata: cosa prevede il testo e quali sono le principali novità? Dai finanziamenti all’abolizione della censura, la riforma del cinema spiegata in 6 semplici punti.
Il cinema in Italia ha una nuova legge: la Camera ha approvato in via definitiva il testo di “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2017.
La nuova legge sul cinema 2016 prevede un nuovo fondo per i finanziamenti, l’abolizione della censura di Stato, incentivi ai giovani e alle società che producono film e l’istituzione di criteri più oggettivi nella selezione delle opere cinematografiche da sostenere.
Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini si è detto orgoglioso di questi cambiamenti in quanto, ha detto, la nuova legge sul cinema in Italia “è una riforma attesa da decenni”.
Più risorse per i film, riapertura delle sale chiuse e incentivi per i giovani. Il mondo del cinema in Italia ha espresso soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge avvenuta alla Camera il 3 novembre 2016, con 281 voti a favore, 97 contrari e 17 astenuti.
La legge sul Cinema entra in vigore a partire da gennaio e si propone l’obiettivo di porre fine alla discrezionalità per quanto riguarda la messa a disposizione di risorse economiche al settore e di riattivare le sale chiuse e aprirne delle nuove.
Gli interventi, che esaminiamo nel dettaglio tra poco, sono stati accolti molto bene dall’ambiente del cinema: è una riforma che si attendeva da 40 anni. Il premier Renzi, orgoglioso, ha commentato soddisfatto su Twitter: “Altra promessa mantenuta quella sul cinema”.
Legge sul Cinema 2016: cosa dice il testo? Le novità principali
Le linee guida della cosiddetta nuova Legge sul Cinema sono 6:
1) l’istituzione di un “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo” del valore di 450 milioni di euro all’anno;
2) maggior sostegno finanziario, come il tax credit;
3) l’abolizione delle commissioni ministeriali che finora avevano il compito di stabilire i criteri e l’entità dei contributi riconosciuti alle imprese e ai film;
4) la valorizzazione delle sale cinematografiche italiane tramite anche previsioni urbanistiche ed edilizie volte a favorire il potenziamento o la costruzione di cinema e centri culturali multifunzionali;
5) il riordino normativo di importanti settori e strumenti nel cinema e nell’audiovisivo;
6) la profonda riorganizzazione del settore dello spettacolo dal vivo attraverso un “Codice dello spettacolo” che semplifichi le procedure amministrative e incentivi la qualità dell’offerta artistico-culturale in Italia.
Legge sul Cinema in Italia: il perché di una nuova disciplina
Prima di illustrare in modo chiaro e dettagliato cosa succederà dal 1° gennaio 2017, data di entrata in vigore della nuova Legge sul Cinema, vediamo perché si è reso necessario intervenire con nuove norme nel settore del cinema e dell’audiovisivo.
Il settore audiovisivo in Italia soffre di un’inferiorità in termini di fatturato rispetto ai principali Paesi europei e rispetto alle potenzialità del sistema. Il nostro Paese, infatti, esporta pochissimi film e serie TV, per non parlare di progetti realizzati in co-produzione che risultano ancora più marginali.
Nel complesso il mercato cinematografico italiano è stagnante e gli investimenti tendono a diminuire sempre di più. Il 2015 si è chiuso al 21% circa, contro il 27% del 2014 e il 30% del 2013. Il settore produttivo è debole e gli investimenti in forte calo; il sistema di sostegno pubblico soffre di problematiche legate alla discrezionalità, mentre i maggiori canali distributivi presentano strozzature e posizioni dominanti.
Cosa cambierà con la nuova Legge sul Cinema approvata il 3 novembre 2016? Lo vediamo subito.
Legge sul Cinema, novità: i 6 punti della riforma spiegati bene
Come anticipato, il testo di legge vede un aumento dei finanziamenti per il cinema del 60%, con l’introduzione di un fondo ad hoc per lo sviluppo, gli investimenti e gli incentivi nel settore.
Niente più commissioni ministeriali: al loro posto un sistema di incentivi automatici per le opere italiane.
Verrà anche istituito il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo, che sostituirà la Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo e sarà composto da 11 membri di alta competenza con il compito di decidere a chi destinare i finanziamenti pubblici. Sarà anche potenziato il credito di imposta a favore delle imprese di produzione, distribuzione e post-distribuzione. Vediamo nel dettaglio le novità.
Fondo cinema e audiovisivo
L’istituzione di un fondo ad hoc sosterrà interventi nel settore attraverso incentivi e contributi automatici, per un totale di 400 milioni di euro annui. Il tutto funzionerà tramite una sorta di autofinanziamento della filiera produttiva che contribuisce al fondo versando le imposte IRES e IVA.
Parliamo delle attività di programmazione e trasmissione televisiva; attività di proiezione cinematografica e servizio di accesso a internet da parte dei gestori telefonici e di telecomunicazione.
Contributi selettivi a progetto
La legge prevede una quota di contributi minima (dal 15% al 18% del fondo), pari a 70 milioni di euro, per sostenere e incentivare le opere prime, le start up, i film d’essai, le iniziative dei giovani, i contributi per la Biennale di Venezia, l’Istituto Luce Cinecittà e il Centro Sperimentale Cinematografia.
Inoltre i contributi non saranno più erogati solo sulla base degli incassi al botteghino, ma si terrà conto anche della qualità dell’opera, della partecipazione a festival internazionali e dei premi conseguiti.
Aumento del Tax Credit
Il credito di imposta sale al 30% per le imprese di produzione, distribuzione, esercizio cinematografico, industrie tecniche e di post produzione, promozione di opere italiane ed europee nelle sale, attrazione in Italia di investimenti e imprese del gaming.
Il credito sale fino al 40% per i produttori indipendenti che si occupano della distribuzione del film in proprio.
Riapertura sale cinematografiche
30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019 saranno destinati alla concessione di contributi a fondo perduto o in conto interessi sui mutui o locazioni finanziarie, per la riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse; realizzazione di nuove sale, anche mediante acquisto di locali per l’esercizio cinematografico e per i servizi connessi; la trasformazione delle sale o multisale esistenti in ambito cittadino finalizzata all’aumento del numero degli schermi e alla ristrutturazione e adeguamento strutturale e tecnologico delle sale.
10 milioni all’anno per tre anni finanzieranno il processo di digitalizzazione delle opere filmiche.
Abolizione della censura di Stato
La legge prevede l’abolizione della censura di Stato, introdotta in Italia con la legge del 21 aprile 1962.
Al posto delle commissioni ministeriali di censura che si occupavano di stabilire i divieti ai minori per certi film nascerà un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza produttori e distributori. Lo Stato potrà intervenire solo in caso di abusi.
Da questo momento, attraverso una delega al governo da emettere entro un anno, spetterà all’esecutivo riformare le norme in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo.
Per leggere il testo completo della legge sul cinema puoi cliccare su questo link.
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