Aumentano sempre di più i contagi e i casi positivi di Covid-19 in Italia. Ma quanto siamo lontani dalla zona rossa? Ecco cosa ci dicono i dati.
Un possibile ritorno in lockdown? È questo ciò che la maggior parte delle persone si sta domandando a causa dell’aumento vertiginoso dei casi positivi al Covid-19 in Italia.
Durante le feste, l’esplosione dei contagi ha fatto sì che molte persone abbiano cominciato a interrogarsi sulla possibilità di un ritorno in zona rossa. Al momento l’incidenza settimanale dei casi sale a 800 casi per ogni 100.000 abitanti, mentre da lunedì anche Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia torneranno in zona gialla.
Dati che preoccupano di certo, ma che non devono per questo far ipotizzare un nuovo lockdown, anzi stando ai dati attuali è molto probabile che l’Italia non arrivi mai a una nuova zona rossa. Ecco perché.
Lockdown in Italia: quanto siamo lontani dalla zona rossa?
È inutile dire che la frustrazione non può che aumentare davanti alla repentina impennata della curva epidemiologica. Solo nella giornata di ieri, 1° gennaio, sono stati effettuati 1.084.295 tamponi e di questi ben 141.262 sono risultati positivi. Il tasso di positività sale quindi al 13%.
Con un’incidenza settimanale elevata, con oltre 807 casi per 100.000 abitanti, è inevitabile che ci si domandi quando e come l’Italia potrebbe tornare in lockdown, considerando che il lockdown in questo caso varrebbe non solo per i non vaccinati, ma anche per chi detiene il super green pass. Prima di poter rispondere a questa domanda bisogna ricordare quali sono le condizioni imposte dal Governo per un passaggio in zona rossa.
Affinché una Regione si tinga di rosso si devono verificare contemporaneamente i tre seguenti fattori:
- l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti;
- il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 deve essere superiore al 40%;
- il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 deve essere superiore al 30%.
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Se quindi l’incidenza settimanale è molto più elevata di quanto richiesto dal Governo, le altre due condizioni non si sono ancora verificate, quindi non è detto che a causa di questo improvviso aumento dei contagi l’Italia ritorni mai in lockdown.
Perché l’Italia non ritornerà in Lockdown?
Di fatto non si dovrebbe arrivare mai alla zona rossa in Italia, a dircelo sono i dati di questa settimana da Agenas. Se infatti abbiamo da un lato un incidenza di 807 casi ogni 100.000 abitanti, dall’altra il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 14% (+1% rispetto la settimana scorsa), e del 18% (+1% rispetto la scorsa settimana) in area medica.
Nessun lockdown per l’Italia quindi nonostante l’aumento dei contagi. Questo risultato è dovuto non solo a una maggiore infettività della variante Omicron, rivelatasi però meno pericolosa delle precedenti mutazioni specialmente per chi è vaccinato, ma soprattutto per l’alta copertura vaccinale della popolazione.
Infatti come riportato dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità (ISS), che integra il monitoraggio settimanale con il tasso di decesso degli over 80, risulta che per i non vaccinati il tasso di decesso è 56 volte più alto rispetto a chi è protetto con il booster.
A questo dato bisogna tener conto di alcune considerazioni degli esperti. Infatti come affermato dal viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, con la nuova variante Omicron, ci si sta dirigendo verso un’endemia. Infatti se veramente l’Omicron fosse molto contagiosa ma realmente poco virulenta, a breve potrebbe diventare la variante dominante e così estinguere definitivamente la Delta. In questo modo il Covid diverrebbe endemico e quindi simile a una normale influenza, con un tasso di mortalità contenuto, facilmente arginato dai vaccini, che ancora una volta confermano di essere l’unica soluzione per arginare la pandemia. Così facendo la fine di questa pandemia sembrerebbe essere più vicina.
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