Lockdown per i non vaccinati in Italia: le Regioni pronte a introdurlo

Martino Grassi

16 Novembre 2021 - 12:51

Sulla scia di quanto accaduto in Austria, alcune Regioni Italiane stanno valutando la possibilità di introdurre un lockdown solo per le persone che hanno deciso di non vaccinarsi.

Lockdown per i non vaccinati in Italia: le Regioni pronte a introdurlo

Diversi Paesi europei, per fronteggiare la nuova ondata di contagi che sta investendo tutto il Vecchio Continente, hanno deciso di introdurre delle restrizioni più dure per le persone che hanno deciso di non vaccinarsi.

Anche in Italia si è dunque iniziato a parlare di questa possibile soluzione che ha come obiettivo quello di contenere quanto più possibile la diffusione del virus, soprattutto in quelle persone che hanno maggiori rischi di incorrere in forme gravi della malattia non essendo vaccinate. Sebbene poco più di una settimana fa Franco Locatelli, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico e presidente del Consiglio superiore di Sanità, avesse definito questa ipotesi come “non praticabile in Italia”, adesso alcune Regioni hanno fatto sapere di essere pronte a valutare l’idea del lockdown per i non vaccinati: vediamo quali sono.

Lockdown per i non vaccinati in Italia: le Regioni ci pensano

Anche in Italia alcune Regioni stanno valutando la possibilità di un lockdown mirato, volto a limitare solamente le persone che hanno deciso di non vaccinarsi, proprio come avviene in Austria. Secondo Locatelli “la praticabilità, sia in termini concreti e operativi sia per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali, è alquanto problematica, quindi non credo che sia una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese”. Tuttavia tra non molto la situazione potrebbe cambiare: ecco dove.

Bolzano

La prima a parlare di un possibile lockdown per i non vaccinati è stata la Provincia Autonoma di Bolzano. Davanti all’incremento dei contagi dell’ultimo periodo il direttore dell’Azienda sanitaria della Provincia di Bolzano, Florian Zerzer, non ha dubbi:

“I dati non confortanti dell’Alto Adige sono la conseguenza di una copertura vaccinale non sufficiente. Fortunatamente all’aumento quotidiano dei positivi non corrisponde un incremento di ingressi in terapia intensiva. E questo grazie al vaccino che protegge non solo dalla malattia ma anche, e soprattutto, dalle conseguenze più gravi dell’infezione. La Provincia di Bolzano guarda con molto interesse alla soluzione adottata a pochi chilometri di distanza, oltre il confine di Brennero: in Austria vige infatti un lockdown molto severo, ma solo per coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale”.

Liguria

Anche il governatore della Liguria è favorevole ad un inasprimento delle misure nei confronti delle persone non vaccinate. Giovanni Toti si è infatti detto contrario a delle nuove chiusure generalizzate che “farebbero danni gravissimi al Paese”, preferendo invece delle misure di contenimento per i non vaccinati. Il governatore della Liguria ha inoltre precisato nel corso di un’intervista al Corriere, che “chi si è vaccinato, proteggendo se stesso e la sua famiglia, ha diritto di vivere una vita normale. Chi no, con il tampone potrà solo accedere ad attività essenziali alla sopravvivenza: potrà lavorare, fare acquisti indispensabili (alimentari, farmaceutici) ma non frequentare luoghi dove mette a rischio la propria salute e anche quella altrui”.

Emilia Romagna

Infine l’ultima Regione pronta a introdurre un lockdown per i non vaccinati è quella guidata da Stefano Bonaccini. Il governatore dell’Emilia Romagna si è infatti detto pronto a introdurre un provvedimento simile a quello dell’Austria, intanto - ha aggiunto - “penso che la prima cosa da fare sia proseguire sulle vaccinazioni. L’Italia, che veniva un po’ presa in giro all’inizio di quest’anno oggi è un esempio a livello internazionale per numero di vaccinati. Non so più cosa debba succedere per convincere le persone a vaccinarsi. Basta andare nei paesi dell’est dove la situazione è tragica”.

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