Lombardia, c’è un buco da 320 milioni: “Senza aiuto dallo Stato ci saranno tagli”

Alessandro Cipolla

25/06/2020

A causa delle minori entrate tributarie dovute all’emergenza coronavirus, in Lombardia si è creato un buco da 320 milioni: senza una compartecipazione da parte dello Stato, per Fontana non sarà possibile rispettare gli impegni di bilancio.

Lombardia, c’è un buco da 320 milioni: “Senza aiuto dallo Stato ci saranno tagli”

Il coronavirus manda i conti della Lombardia in rosso. Da quanto è emerso dalla riunione degli Stati generali, in Regione ci sarabbero 320 milioni di entrate in meno per quanto riguarda la parte corrente.

Un buco dovuto ai minori introiti riguardanti il bollo delle auto, ma ci sarebbero ammanchi molto pesanti anche in merito ad altre imposte come l’addizionale regionale Irpef, l’Irap e le riscossioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Tutta colpa del COVID che, dopo aver drammaticamente flagellato la Lombardia rendendola una delle zone più colpite al mondo, avrebbe prodotto anche questo buco da 320 milioni per quanto riguarda i conti del Pirellone.

Se non ci sarà una compartecipazione da parte dello Stato - è stato il grido d’allarme lanciato dal governatore Attilio Fontana - non saremo in grado di rispettare gli impegni presi con il bilancio”.

Il buco in Lombardia

A rischio ci sarebbero di conseguenza i 3 miliardi che la Lombardia aveva previsto di spendere per la ripresa, con i tagli che potrebbero riguardare quasi tutti i principali settori, dal sociale all’istruzione fino ad arrivare al lavoro e alla cultura.

Nel dettaglio la Regione stima di incassare quest’anno il 27% in meno per quanto riguarda il bollo, il 43% per l’Irap, il 21% per l’addizionale regionale dell’Irpef e infine il 9% per le riscossioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le parole di Attilio Fontana sono state molto chiare: senza un aiuto da parte dello Stato, sarà inevitabile una corposa sforbiciata alle spese previste in Lombardia, che arriverebbe proprio nel momento in cui la Regione sta provando a rialzarsi dopo il dramma sanitario vissuto.

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