La Lombardia torna in zona arancione: ecco cosa cambia e da quando.
La Lombardia torna in zona arancione.
A darne la certezza le conclusioni del consueto monitoraggio dell’ISS che disegna una nuova mappa dell’Italia, quasi tutta in zona arancione.
La stessa zona nella quale passa appunto la Lombardia , che già sperava in una riclassificazione subito dopo Pasqua.
Ora però le cose, per la regione governata da Attilio Fontana, sono cambiate e la nuova ordinanza si appresta a dare un po’ più di respiro alla popolazione sul fronte restrizioni anti-Covid. Vediamo allora da quando e in che modo.
Lombardia in zona arancione da lunedì 12 aprile
La Lombardia diventerà zona arancione a partire dal prossimo lunedì 12 aprile, così come Calabria, Emilia-Romagna, Friuli, Lombardia, Piemonte e Toscana.
Confermate quindi le parole del presidente Attilio Fontana, che intervenuto al webinar di Aime (Associazione degli imprenditori europei) sul futuro post Covid aveva parlato di “numeri in miglioramento” evidenziando la speranza dell’imminente cambio di colore.
L’Rt in Lombardia, a 0,85, è in calo da due settimane, e l’incidenza dei contagi sotto la soglia dei 250 per 100mila abitanti.
Di fatto la regione ha mostrato per due settimana consecutive dati ben al di sotto della zona rossa, lasciando largamente prevedere il passaggio nel regime medio di restrizioni anti-Covid.
Da ricordare infatti che per diventare arancione bisogna registrare un Rt inferiore a 1.25 e un’incidenza inferiore a 250 casi/100mila abitanti. Ma non solo: per poter essere riclassificata, una regione deve “registrare un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive”.
Zona arancione in Lombardia: cosa cambia
Il ritorno in fascia arancione per la Lombardia vuol dire possibilità per i cittadini di uscire di casa senza autocertificazione e senza motivi comprovati, di andare a casa di amici e parenti tra le 5 e le 22, e riapertura di tutti i tipi di negozi, dei parrucchieri e dei centri estetici.
Anche in zona arancione bar e ristoranti restano chiusi al pubblico (consentiti solo consegna a domicilio e asporto fino alle 22, per i bar fino alle 18).
Le prossime settimane saranno cruciali per le riaperture. “Aperture ci saranno, soprattutto da maggio, forse qualcosa già dal 20 di aprile si potrà riaprire”, ha detto qualche giorno fa il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Ieri in conferenza stampa il premier Mario Draghi ha confermato l’intenzione del Governo di far ripartire il turismo e le attività economiche, ma a dettare programma e calendario delle riaperture saranno i dati del contagio e delle vaccinazioni.
In sostanza le regioni più virtuose dal punto di vista della campagna vaccinale e della curva epidemiologica potranno riaprire ristoranti e bar a pranzo, cinema, musei, teatri e pian piano anche palestre e piscine.
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