Quanto guadagna Lucia Borgonzoni? Stipendio e biografia del sottosegretario alla Cultura della Lega

Alessandro Cipolla

25/02/2021

Lo stipendio e la biografia di Lucia Borgonzoni, attuale sottosegretario alla Cultura del governo Draghi e in passato candidata della Lega alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2020.

Quanto guadagna Lucia Borgonzoni? Stipendio e biografia del sottosegretario alla Cultura della Lega

A Lucia Borgonzoni non sembrerebbero spaventare le sfide difficili, visto che nel 2016 ha cercato di soffiare al sindaco uscente di centrosinistra Virginio Merola la guida di Bologna, venendo sconfitta al ballottaggio con l’onore delle armi.

Dopo essere diventata senatrice tra le fila della Lega, è stata invece scelta direttamente da Matteo Salvini per essere la candidata del centrodestra alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2020, uscendo però sconfitta dal confronto con Stefano Bonaccini.

Anche se aveva promesso di trasferirsi “In Regione anche se perdo”, alla fine la leghista ha scelto di rimanere al Senato dopo che Matteo Salvini aveva dichiarato di volerla convincere a non abbandonare Palazzo Madama in quanto “serve a Roma” per occuparsi del settore della Cultura del Carroccio.

Con la nascita del governo Draghi, Lucia Borgonzoni infatti è stata poi nominata sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali. Vediamo allora la biografia e quanto guadagna la senatrice leghista ora componente del nuovo esecutivo di larghe intese.

La biografia di Lucia Borgonzoni

Nome: Lucia Borgonzoni

Data di nascita: 18 settembre 1976

Luogo: Bologna

Famiglia: nipote del pittore e partigiano Aldo Borgonzoni

Istruzione: laurea in Arti Figurative

Lavoro: designer

Partito: Lega

Ruolo: senatrice e sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali

Da Bologna al governo Draghi

Alla vigilia del ballottaggio delle elezioni amministrative del 2016, dove Lucia Borgonzoni era in corsa per la poltrona di sindaco di Bologna per il centrodestra, fece notizia un’intervista rilasciata dal padre Giambattista dove l’uomo affermava che non avrebbe votato per la figlia in quanto facente parte della Lega.

Più di tre anni dopo, ha fatto notizia la presenza di Giambattista Borgonzoni in piazza a Bologna insieme al Movimento delle Sardine, che si era adunato per protestare contro l’arrivo in città di Matteo Salvini.

Il nonno della senatrice era il famoso pittore Aldo Borgonzoni, un antifascista che durante la Resistenza fu partigiano e poi in seguito iscritto per alcuni anni al Partito Comunista.

Nonostante anche una frequentazione giovanile dell’ambiente dei centri sociali bolognesi, cosa che la accomuna a Matteo Salvini che in gioventù è stato vicino al Leoncavallo di Milano, fin dai primi anni del nuovo millennio Lucia Borgonzoni si avvicina alla Lega.

Con il Carroccio a Bologna si è fatta tutta la gavetta, transitando prima nel consiglio provinciale e poi in quello comunale prima della grande sfida del 2016, quando al ballottaggio ha fatto tremare il sindaco uscente Merola arrivando fino al 45%.

Il passo successivo è stata l’elezione al Senato alle elezioni politiche del marzo 2018 e la nomina, durante i quindici mesi del primo governo Conte a tinte gialloverdi, a sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali.

Quando si sono iniziate ad avvicinare le elezioni regionali in Emilia Romagna, subito Matteo Salvini ha preteso che fosse la Lega a esprimere il candidato della coalizione di centrodestra, con la scelta che immediatamente è caduta su Lucia Borgonzoni.

La senatrice subito si è calata nel clima da campagna elettorale, sfoggiando a Palazzo Madama in occasione del voto di fiducia al governo Conte bis una maglietta su cui era scritto “Parlateci di Bibbiano”.

Un episodio questo della maglietta che può far capire quanto era rovente il clima: in Emilia Romagna infatti non era in ballo solo la guida della Regione, ma anche la tenuta dell’allora Conte-bis.

Sconfitta alla fine da Bonaccini, Borgonzoni ha scelto di restare senatrice invece che fare la consigliera di opposizione in Regione. Con la nascita del governo Draghi, è tornata così a essere sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali.

Lo stipendio e i guadagni

Essendo senatrice, Lucia Borgonzoni in qualità anche di sottosegretario non riceverà un doppio emolumento. Nel 2013 infatti Enrico Letta ha eliminato il doppio stipendio per i titolari di un dicastero con un ruolo da parlamentare.

Per il suo ruolo al Senato la leghista percepisce al mese un’indennità lorda di 11.555 euro, che diventa 5.304,89 euro al netto delle imposte. A questi vanno aggiunti come benefit mensili: 3.500 euro di diaria, un rimborso per spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro forfettari per servizi di telefonia e trasporto.

Nella dichiarazione dei redditi del 2018, relativa al 2017 come periodo di imposta prima quindi del suo ingresso in Parlamento, Borgonzoni ha dichiarato un reddito pari a 24.245 euro.

Dichiarazione redditi Borgonzoni 2018
La dichiarazione dei redditi 2018 di Lucia Borgonzoni

Due anni dopo, nella dichiarazione dei redditi del 2020 che si rifà al 2019 anno in cui ha ricoperto a pieno il ruolo di senatrice, il reddito complessivo di Lucia Borgonzoni è salito a 100.025 euro.

Dichiarazione redditi Borgonzoni 2020
La dichiarazione dei redditi 2020 di Lucia Borgonzoni

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