Secondo le previsioni del Ministero dell’Economia il Reddito pro capite degli italiani aumenterà nei prossimi tre anni
Tra il 2018 e il 2021 il reddito pro capite degli italiani è destinato ad aumentare di 1.621 euro. Ad affermarlo è il Ministero dell’Economia e delle Finanze che lo scrive, nero su bianco, nella seconda Relazione sugli indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes) 2019, presentata al Parlamento il 27 febbraio scorso.
Per il MEF, è il naturale effetto di una dinamica ‘moderatamente positiva’ del mercato del lavoro dovuto all’introduzione delle misure volute nella Legge di Bilancio 2019.
Secondo il Tesoro, il reddito disponibile aggiustato pro capite crescerà da 22.811 euro del 2018 a 24.432 euro nel 2021, con un incremento del 7,1% in tre anni.
Reddito pro capite in aumento nel prossimo triennio
Nel corso del triennio 2018-2021, gli italiani assisteranno a un notevole aumento del reddito disponibile aggiustato pro capite e a una riduzione significativa della disuguaglianza dei redditi.
A suggerire tali rosee previsioni sarebbero l’introduzione di misure quali il Reddito di cittadinanza, l’estensione del regime forfettario agevolato, le risorse destinate alle assunzioni nel settore pubblico, nonché gli investimenti previsti sia a livello centrale che locale. Queste iniziative, a detta del MEF, avranno quasi certamente un impatto positivo anche in termini di riduzione della povertà assoluta.
Un progressivo miglioramento è stimato anche per il tasso di mancata partecipazione al lavoro, indicatore di esclusione dal lavoro più ampio rispetto al tasso di disoccupazione.
Nel triennio di riferimento, la riduzione della mancata partecipazione al mercato del lavoro (-1,1%) si accompagnerà a un sostanziale assottigliamento del gap tra uomini e donne ( scenderà da 6,1 a 5,3%): sarà al minimo dal 2005.
Le misure con maggior impatto su tali indicatori sarebbero quelle del ‘pacchetto pensioni’, il Reddito di cittadinanza, la cosiddetta Quota 100, gli incentivi all’occupazione, le assunzioni nel settore pubblico e i buoni per l’iscrizione in asili nido pubblici o privati.
Anche il rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con età 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli sarà influenzato in maniera positiva dagli interventi mirati a stimolare l’ingresso nel mercato del lavoro di individui che ne erano esclusi.
Nella relazione del MEF si legge, inoltre, che nel 2017 (22.217 euro pro capite) il reddito disponibile ha superato, per la prima volta dopo nove anni, il livello più alto degli ultimi anni registrato nel 2008.
“Il quadro che emerge da questa Relazione è assai incoraggiante e conferma che la Legge di Bilancio 2019 ha segnato un grande passo avanti sul sentiero dell’inclusione e del benessere dei cittadini italiani. I nostri sforzi si devono ora concentrare su un’attuazione efficace e rigorosa delle nuove misure, onde assicurarne il massimo impatto economico e sociale”,
scrive nell’introduzione il ministro dell’economia Giovanni Tria.
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