L’Italia non ha ancora approvato il MES: UE in pressing, che farà Draghi?

Alessandro Cipolla

14/01/2022

Bruxelles ha bacchettato l’Italia per non aver ratificato la riforma del MES entro il 2021 come previsto: un problema non da poco per Mario Draghi vista l’ostilità sul tema da parte della Lega.

L’Italia non ha ancora approvato il MES: UE in pressing, che farà Draghi?

Un anno fa il tema del MES fu uno dei motivi che spinsero Italia Viva a staccare la spina al governo Conte, provocando così l’ennesimo “ribaltone” di questa travagliata legislatura culminato con la nascita dell’attuale maggioranza extra large che sostiene l’esecutivo guidato da Mario Draghi.

Da quel momento del Meccanismo Europeo di Stabilità se ne sono sostanzialmente perse le tracce, eccezion fatta per il senatore renziano Davide Faraone che a febbraio dello scorso anno così si è espresso a Palazzo Madama: “Ci chiedono strumentalmente perché non chiediamo più il MES. Non lo facciamo perché il nostro MES è lei, presidente Draghi, e questo governo”.

Chi però adesso è tornato a chiedere conto all’Italia del MES è l’Unione Europea, visto che il nostro Paese non ha ancora ratificato, come da accordi, l’approvazione della riforma del MES entro il 2021.

Di certo l’Italia è in buona compagnia, mancano ancora i dischi verde anche da parte di Germania, Francia e Portogallo, con la riforma che in questo 2022 non potrà entrare in vigore fino a quando non sarà approvata da tutti i Paesi sottoscriventi.

Quando la prossima settimana si terrà la riunione dell’Eurogruppo, all’Italia verrà chiesto come mai le tempistiche stabilite non sono state rispettate. Il motivo di fondo però appare lapalissiano: in un momento politico come questo, a Mario Draghi non conviene mettere sul tavolo anche la patata bollente del MES vista la contrarietà sul tema di una parte della sua maggioranza.

Approvazione del MES: cosa farà adesso Draghi?

Dopo l’approvazione da parte del Parlamento a dicembre 2020 quando al governo c’erano ancora i giallorossi, adesso per la ratifica definitiva della riforma del MES manca solo l’ultimo tassello che però spetta all’attuale maggioranza guidata da Mario Draghi.

Nonostante questo iter riguardi l’approvazione delle modifiche apportate al Meccanismo Europeo di Stabilità e non una eventuale richiesta di attivazione da parte dell’Italia, la destra ha sempre duramente criticato il provvedimento.

Ora che il termine del 2021 è scaduto, il Governo dovrà per forza affrontare lo spinoso tema del MES visto che Bruxelles è pronta a pressare per la ratifica: tra i Paesi ancora mancanti, il caso più complesso appare essere proprio quello dell’Italia.

Se veramente Mario Draghi fosse intenzionato a trasferirsi da Palazzo Chigi al Quirinale, le operazioni di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica inizieranno il 24 gennaio, di certo il tema del MES rimarrà nel cassetto anche nei prossimi giorni.

Per essere eletto infatti Draghi potrebbe aver bisogno dei voti sia della Lega sia dei Fratelli d’Italia e, di conseguenza, ogni argomento che potrebbe creare delle tensioni con i sovranisti sarebbe da evitare.

Il Governo però non potrà continuare a ignorare fino all’infinito la ratifica del MES, con la maggioranza che a breve dovrà affrontare la questione: per non agitare ulteriormente le acque, il sentore è che se ne riparlerà soltanto dopo l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

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