MIUR, cambio al vertice: Lucia Azzolina è il nuovo Ministro dell’Istruzione. Ecco la sua idea di scuola e quali cambiamenti ci attendono nei prossimi mesi.
Lucia Azzolina sarà il nuovo Ministro dell’Istruzione, mentre all’Università - che sarà affidata ad un dicastero differente - siederà Gaetano Manfredi. Una notizia che per il momento - almeno secondo quanto si legge sui social network - non soddisfa il personale della scuola il quale sperava in una nomina differente (il preferito era Nicola Morra).
A Lucia Azzolina, ad esempio, viene imputata la scelta di prevedere un concorso straordinario (per cui il bando è atteso nei prossimi mesi) che di “straordinario” ha ben poco in quanto buona parte del risultato finale dipenderà da un test a crocette. Secondo gli insegnanti, appoggiati dai sindacati, era necessario puntare maggiormente sulla valorizzazione del merito, obiettivo che il concorso descritto dal Decreto Scuola difficilmente riuscirà a raggiungere.
Prima di dare un giudizio definitivo, però, bisognerà dare a Lucia Azzolina il tempo per lavorare e mettere in atto le sue idee sulla Scuola. A tal proposito vediamo quale potrebbe essere il programma del nuovo Ministro dell’Istruzione analizzando i progetti a cui Lucia Azzolina ha lavorato in questi ultimi anni.
Più investimenti nella Scuola
Il nuovo Ministro dell’Istruzione sembra essere d’accordo sul principio che ha portato Lorenzo Fioramonti a dare le dimissioni: la Scuola ha bisogno di più investimenti.
D’altronde, come dichiarato dalla stessa Azzolina all’indomani della sua nomina come Sottosegretario al MIUR (proprio per l’amministrazione Fioramonti), il compito del Governo è di “investire sulla scuola”, perché questo significa puntare sul futuro di ogni singolo studente al quale gli viene cambiata la vita in meglio.
Solo guardando alla Scuola come un investimento, e non solo come un onere, si potranno creare “menti pensanti”, così da avere un domani cittadini migliori con tutta la Repubblica che “ne trarrà giovamento”.
Basta alle “classi pollaio”
Quello delle “classi pollaio”, ossia delle classi con un numero di alunni superiore a quanto previsto dalla normativa, è un tema su cui tutto il Movimento 5 Stelle si batte da tempo. La stessa Azzolina è stata tra coloro che in questi anni si sono mossi per presentare uno specifico progetto di legge sull’argomento.
Un progetto che poi si è arenato, ma adesso con la Azzolina al MIUR potrebbe trovare nuova linfa vitale. Nel dettaglio, l’idea del nuovo Ministro è di prevedere un massimo di 22 alunni per classe, elevabile fino a 23 qualora residuino resti.
Non si potrà però in alcun caso andare oltre a questo numero, anzi: per le classi con alunni con disabilità il limite verrebbe abbassato a 20.
Decreto Scuola e concorsi
Come anticipato, il Ministro dell’Istruzione - Lucia Azzolina - è stata una delle principali fautrici del Decreto Scuola, il provvedimento che ha portato all’indizione di un bando per un concorso straordinario che permetterà ai docenti precari non abilitati di puntare alla stabilizzazione.
Si potrà non concordare con le modalità scelte (non tutti sono soddisfatti della previsione di una prova scritta a crocette), ma non si può negare che si tratta comunque di una misura molto importante e allo stesso tempo particolarmente attesa.
A tal proposito primo obiettivo della Azzolina sarà quello di pubblicare i bandi di concorso (compreso quello per la selezione ordinaria) in tempi brevi, così da fare in modo che le graduatorie di merito del concorso straordinario potranno essere utilizzate già per le assunzioni nell’a.s. 2020-2021.
Più importanza al sostegno
Di particolare interesse per il neo Ministro dell’Istruzione è il tema del sostegno a cui la Azzolina ha dedicato molta attenzione in questi anni.
Già dopo l’approvazione del Decreto Scuola, infatti, l’allora Sottosegretario al MIUR ha dichiarato di volersi concentrare sugli insegnanti di sostegno, avviando il prima possibile il nuovo ciclo di TFA (il quarto per l’esattezza) a cui ne seguiranno altri due.
Ci saranno poi diverse opportunità di stabilizzazione, come d’altronde dimostra la Legge di Bilancio 2020 che tra i tanti interventi per la Scuola prevede la trasformazione di 1.000 posti di sostegno da organico di fatto ad organico di diritto.
La nuova visione della Scuola della Azzolina
Ci potrebbe essere poi una riforma della scuola più profonda che punti sull’innovazione.
La stessa Azzolina, infatti, commentando l’approvazione definitiva del Decreto Scuola disse che quello era solo un “punto d’inizio” in quanto prossimo lavoro del MIUR sarà di costruire una visione nuova della scuola che punti su diverse parole chiave, quali: stabilità, innovazione sostenibile e inclusione.
Non ci sarà comunque nessuna “rivoluzione calata dall’alto” (chiaro riferimento alla Buona Scuola di Renzi); ogni cambiamento sarà sostenibile e non creerà stress al sistema. Ci sarà “confronto e ascolto”, ma c’è comunque tanto lavoro da fare.
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