MPS, Carige e Popolare di Bari: la crisi delle banche italiane si sta risvegliando?
MPS, Carige e Popolare di Bari sono tornate a far tremare l’intero sistema bancario italiano.
Ciascuna di esse ha suscitato una nuova ondata di timori sulla tenuta del comparto, che intanto nelle ultime sedute di Borsa Italiana ha registrato performance da dimenticare.
Tutto è iniziato lunedì, quando le azioni MPS sono crollate (-8%) grazie al diktat della BCE sui crediti deteriorati che ha trascinato nel baratro il resto del settore. Non è andata meglio nella seduta successiva, quella di martedì, durante la quale si è parlato di un’estensione delle richieste BCE a tutte le banche italiane ed europee. Lo scenario ha nuovamente affossato l’intero comparto del credito nostrano.
MPS, Carige e Popolare di Bari, però, hanno denunciato problemi (tutti diversi) ben più gravi di semplici flessioni sull’azionario. La paura è che la situazione dei tre istituti possa peggiorare nelle prossime settimane mettendo in discussione gli sforzi fino ad ora compiuti per liberarsi dal fardello dei NPL.
MPS, Bari e Carige temono il rallentamento economico
La situazione dei tre istituti di credito è tornata a far riflettere in un momento particolarmente delicato per l’economia italiana e, più in generale, per l’economia dell’Eurozona.
I timori di rallentamento inizialmente ipotizzati hanno trovato pian piano conferma in rilevazioni macroeconomiche sempre più deludenti, cosa che ha gettato benzina sul fuoco di MPS, Carige e Popolare di Bari, le tre banche che stanno oggi tenendo con il fiato sospeso.
Monte dei Paschi ha ricevuto dalla BCE una bozza SREP contenente un target minimo di capitale complessivo all’11%. Carige ha fallito l’aumento di capitale da 400 milioni di euro (a causa del mancato voto dei Malacanza) ed ha costretto il Governo a stanziare in bilancio 1,3 miliardi di euro per l’acquisto di titoli e per effettuare garanzie statali all’istituto. La Popolare di Bari, invece, sta rischiando l’azzeramento del valore delle proprie azioni.
Sulle questioni MPS e Carige è altresì intervenuto il Commissario europeo Moscovici, che ha parlato di questioni non ancora discusse.
“Siamo in contatto con il governo italiano. La Commissione non ne ha discusso oggi”.
Quel che è chiaro, però, è che il comparto bancario italiano sta iniziando a far discutere anche al di fuori dei confini nazionali. Sicuramente i timori di rallentamento (che si sono trasformati anche in timori di recessione tecnica) non aiuteranno, bensì peggioreranno il clima per MPS, Carige e Popolare di Bari.
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