L’aumento di capitale di MPS parte oggi, tra forti oscillazioni in borsa e grandi attese: la Consob però avverte sui rischi di sopravvalutazione delle azioni rispetto al loro prezzo teorico. Ecco quali sono le ultime novità e le informazioni più importanti che gli investitori devono tenere in considerazione.
La settimana borsistica di del titolo Banca Monte dei Paschi di Siena si è chiusa con un forte rialzo dopo sedute altalenanti che sono state lo scenario di forti oscillazioni. Un comportamento giustificato dall’aumento di capitale da 3 mld di euro che parte oggi.
Soprattutto nella seduta di venerdì il titolo MPS è stato oggetto di forti scambi, a seguito della comunicazione del prezzo delle azioni e dello sconto che applicherà Rocca Salimbeni.
A ridosso della chiusura di seduta di venerdì il titolo MPS segnava un rialzo del 2,77% (con quotazione a 9,64 euro) e scambi pari al 7% del capitale, un risultato positivo che, però riesce a compensare solo parzialmente tutte le altre chiusure negative, avvenute la scorsa settimana, quando è stata totalizzata una perdita complessiva del 18,5%.
Consob e i rischi dell’operazione
La giornata di venerdì scorso si è però caratterizzata anche per la pubblicazione, sul sito della Consob, di una comunicazione in cui vengono chiariti i rischi dell’operazione dell’aumento di capitale di MPS.
Proprio alla luce delle ultime comunicazioni del Monte dei Paschi, circa i termini dell’aumento di capitale, ovvero delle comunicazioni riguardanti il prezzo delle azioni immesse sul mercato (fissato a 1,17 euro), lo sconto del 38,9% sul TERP e l’impostazione iperdiluitiva di tutta l’operazione di aumento che offre ai soci 10 nuove azioni per ogni azione già posseduta, Consob ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni.
La Commissione Nazionale per la Società e la Borsa ha rilevato
l’aumento in parola presenta caratteristiche di forte diluizione. Tale circostanza determina il rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si verifichino anomalie di prezzo, consistenti in una sopravvalutazione del prezzo di mercato delle azioni rispetto al loro valore teorico. Si raccomanda inoltre a tutti gli attori del mercato l’adozione di comportamenti virtuosi per minimizzare il rischio che durante il periodo di offerta in opzione si verifichino le citate anomalie di prezzo. In particolare, si raccomanda agli operatori ammessi alle negoziazioni sul mercato regolamentato MTA, nel quale sono negoziate le azioni oggetto del predetto aumento di capitale, e sul mercato regolamentato IDEM, nel quale sono negoziati strumenti finanziari derivati aventi come sottostante le azioni Banca MPS, il puntuale rispetto dell’obbligo di consegna dei titoli in sede di liquidazione, obbligo previsto dal Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A
Proprio per questo, anche se l’operazione di aumento di capitale di MPS è stata garantita da un consorzio di 21 banche, la Consob da oggi vigilerà attentamente sull’andamento delle contrattazioni, verificando in particolare, la correttezza degli operatori riguardo al rispetto delle regole su scoperto e consegna dei titoli.
Lo stesso parere di Consob è stato espresso, ad esempio, anche dagli analisti di Banca Akros che, dopo aver sospeso il rating sulle azioni, hanno rilevato come
«L’operazione è molto diluitiva e la maggior parte del valore andrà nei diritti. Gli scambi sui diritti saranno la chiave nelle prossime due settimane»
Aumento di capitale MPS: le scelte della Fondazione
Tra oggi e domani dovrebbe arrivare anche un’altra importante notizia: la Fondazione MPS attualmente tra gli azionisti di maggioranza di MPS, nel patto del 9%, dovrebbe far sapere quale strategia terrà nell’aumento di capitale. La Fondazione, in altri termini, chiarirà se aderirà o meno all’aumento di capitale.
Agregazioni e fusioni
Altro elemento importante che gli investitori devono considerare è un dato emerso nel prospetto dell’offerta, circa i futuri assetti di MPS.
L’istituto di credito senese ha, infatti, fatto sapere che l’aumento di capitale che dovrà concludersi a metà Giugno, potrebbe essere l’occasione per ottenere manifestazioni di interesse circa possibili interventi di acquisizione e fusione:
«Il realizzarsi di una operazione di aggregazione dipende, inter alia, da fattori esogeni che, come tali, sono in gran parte fuori dal totale controllo dell’emittente e che non è escluso possano materializzarsi, integralmente o parzialmente, anche prima della conclusione dell’aumento di capitale, tra cui: la ricezione di manifestazioni di interesse da parte di controparti interessate a un’acquisizione o a un’integrazione con il gruppo Montepaschi»
A tal proposito MPS ha ricordato nel prospetto dell’operazione che banche come UBS e Citigroup (istituti che potrebbero essere interessati all’acquisizione) non sono stati nominati tra gli advisor finanziari per la strutturazione e l’implementazione delle azioni di mitigazione previste dal Capital Plan e neanche per valutare tutte le opzioni strategiche a disposizione della banca, compresa, appunto, una possibile operazione di aggregazione.
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