Dopo aver visto alcuni dei concetti fondamentali che ruotano attorno all’economia, passiamo alla definizione di 3 termini chiave della macroeconomia, utili anche per la comprensione dei meccanismi che più interessano gli investitori: domanda, offerta ed elasticità.
Domanda
La domanda è trainata dall’utilità, ovvero il piacere o la soddisfazione che un consumatore ottiene dal consumo di un bene o servizio. L’utilità totale è una funzione delle quantità di beni/servizi consumati e la quantità di lavoro svolto. Ciò che è più rilevante è il concetto di utilità marginale: l’utilità aggiuntiva che deriva dal consumo di un’unità addizionale di un bene o servizio. Ciò confluisce nella legge dell’utilità marginale decrescente: ad un certo punto, l’utilità marginale dovrà sempre diminuire.
I consumatori massimizzano l’utilità consumando fino al punto in cui l’utilità marginale è zero. Il consumo è un sottoprodotto del reddito disponibile, laddove il reddito disponibile corrisponde al reddito lordo, al netto delle tasse. Esprimendo il concetto in maniera differente, si può dire che il reddito disponibile sia la somma dei consumi e dei risparmi.
Ci sono numerose espressioni utilizzate per esprimere il consumo individuale. La propensione marginale al consumo di una persona è determinata dal reddito, poiché la propensione marginale è è il rapporto tra l’incremento del consumo e l’incremento del reddito. Analogamente, la propensione marginale al risparmio di una persona può essere misurata come l’aumento del risparmio determinato da un incremento del reddito disponibile. In ogni caso, comunque, la propensione marginale al consumo e al risparmio dev’essere pari a «1».
- Cosa determina il tasso di consumo o di risparmio?
Il benessere gioca un ruolo importante visto che maggiore benessere determina maggiori consumi. Le aspettative dei consumatori, allo stesso tempo, giocano un ruolo significativo: se i consumatori si aspettano un peggioramento delle condizioni economiche, tenderanno a spendere meno e risparmiare di più. Anche l’indebitamento familiare, ha un certo peso nel determinare i consumi, un prestito ha come fine un consumo. Infine, le tasse e i trasferimenti hanno un impatto importante sul consumo: più alte sono le tasse, minori i consumi, mentre maggiori trasferimenti di pagamento da parte del governo possono aumentare i consumi.
La domanda totale per beni e servizi all’interno di un’economia è definita domanda aggregata. La domanda aggregata (spesso definita come «Y») è la somma della domanda dei consumatori, le spese di investimento, le spese di governo e il netto delle esportazioni. La curva della domanda aggregata è decrescente perché all’aumentare dei prezzi, la domanda diminuisce.
La domanda dipende da una varietà di fattori, tra i più significativi:
- Aumento/Diminuzione del benessere reale;
- Aumento/Diminuzione del tasso di interesse reale;
- Aumento/Diminuzione dell’ottimismo dei consumatori;
- Aumento/Diminuzione dell’inflazione;
- Maggiori/Minori redditi reali;
- Riduzione/Aumento del tasso di cambio della valuta nazionale.
Offerta
La controparte della domanda aggregata è l’offerta aggregata: il totale di beni e servizi prodotti in un’economia ad un determinato prezzo. Esistono una varietà di combinazioni di beni e servizi che possono essere prodotti in un’economia e la curva delle possibilità di produzione illustra il prodotto massimo che può essere raggiunto in un’economia (dando per scontata la massima occupazione e il pieno utilizzo delle risorse). La produzione totale si fonda sull’impiego delle risorse nella maniera più efficiente possibile.
Le aziende massimizzano i loro profitti fino al punto in cui il rendimento marginale del bene prodotto è uguale al costo marginale della produzione.
Esistono diversi fattori che possono influenzare l’offerta, ad esempio:
- Aumento/Diminuzione delle risorse;
- Miglioramenti della tecnologia e della produttività;
- Cambiamento delle modalità di sfruttamento delle risorse;
- Riduzione/Aumento dell’inflazione;
- Favorevoli o sfavorevoli shock della domanda. (Gli shock favorevoli aumentano la redditività dell’offerta di produzione, mentre quelli negativi possono ridurre la capacità dell’azienda di produrre beni.)
Quando domanda e offerta sono uguali (quando le due curve si intersecano), il mercato si dice essere in equilibrio. In ogni momento, tanto i consumatori, quanto i produttori tentano di massimizzare il proprio utile.
Elasticità
L’elasticità si riferisce al grado col quale la curva della domanda e dell’offerta reagiscono al cambiamento di prezzo. Espressa in equazione, l’elasticità è definita come il rapporto tra le variazioni percentuali di quantità e prezzo. Ciò significa che beni e servizi altamente elastici comporteranno cambiamenti significativi nel rapporto domanda/offerta con una variazione minima del prezzo.
L’elasticità può essere influenzata da un numero di fattori, incluso:
- La disponibilità dei sostituti (più sostituti = più elasticità);
- Totale disponibilità di reddito disponibile,
- Tempo.
L’elasticità è un concetto piuttosto intuitivo (le persone sono disposte a pagare qualsiasi prezzo per i beni di prima necessità) ma con importanti implicazioni. L’elasticità è determinante per gli effetti di cambiamento dei prezzi sui ricavi delle attività, l’analisi del sistema fiscale, i benefici del commercio e gli effetti della pubblicità.
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