Il settore della moda, del design, del cibo e dell’automotive rappresenta un fattore di crescita per l’Italia con la ricerca sempre di nuovi talenti. In Italia vi è difficoltà a reperire personale.
In una situazione economica “particolare” in cui si trova l’economia italiana, Il Made in Italy. In una situazione economica “particolare” in cui si trova l’economia italiana, Il Made in Italy è forte e continua a crescere in maniera esponenziale trascinando nella sua marea le esportazioni e il Pil. Ma nei prossimi cinque anni l’eccellenza italiana avrà bisogno di nuove assunzioni di giovani. Una crescita che potrebbe essere minacciata per la mancanza delle nuove leve.
Lo sviluppo del made in Italy
Serviranno oltre 236mila giovani e talenti per poter rispondere allo sviluppo dei settori principali di crescita in Italia: alimentazione, automotive, cibo, moda, design e ospitalità. Le imprese cercano soggetti da assumere, ma la possibilità di trovare figure con competenze tecniche e professionali sembra una vera e propria sfida.
La situazione è per certi aspetti eclatante e paradossale, dato che in Italia il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 30%, tra i più elevati, se viene paragonato alla media europea che è del 23%. Inoltre siamo il paese con la percentuale maggiore di giovani scoraggiati a ricercare lavoro, con un valore pari al 13%.
Una carenza che proviene direttamente dalla formazione e in particolare dagli istituti professionali e tecnici, unico canale formativo alternativo a quello dell’università. In Italia si contano solo 13 mila soggetti che escono ogni anno da queste scuole, rispetto agli 88 mila degli istituti tedeschi e ai 240 mila di quelle francesi.
La richiesta di talenti settore per settore
Ma quali sono i numeri richiesti? I dati sono stati forniti dalla fondazione Altagamma, tra le principali che collabora con le più importanti aziende del settore.
Nel settore automotive, che comprende aziende che fabbricano macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto sono richiesti progettisti, meccatronici manutentori per un numero che si aggira intorno alle 89.400 unità.
Nell’alimentare invece i posti a disposizione sono circa 49mila, e si ricercano esperti di marketing, guide eno-gastronomiche e addetti all’accoglienza.
Non meno sono i numeri che vengono richiesti nel settore della moda, con 46.400 unità che negli ultimi cinque anni dovranno occupare posti come quelli di specialisti in calzature, pelletteria, sartoria e maglieria.
La ricerca di artigiani specializzati nel settore del design sarà di circa 18.300 posti, mentre per ciò che concerne il mondo dell’ospitalità, come per esempio soggetti addetti alle reception, oppure agli esperiti alla ristorazione, si va a caccia di 33.200 talenti.
A questi si aggiunge anche la ricerca da parte di aziende di soggetti specializzati nel settore delle energie ecosostenibili e della digitalizzazione con specifiche competenze tecniche, informatiche e industriali, con un numero pari a 270.00, 300.000 mila unità.
La creazione di Accademie aziendali
È il sistema istituzionale scolastico ad essere carente. In attesa di politiche di Governo adatte a far fronte a queste nuove realtà, le aziende sono partite in netto anticipo.
Sono ormai una realtà la creazione di accademie aziendali finalizzate alla formazione. A questo si aggiungono anche strette collaborazioni dirette tra le società e gli istituti tecnici professionali al fine di incanalare i nuovi talenti.
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