Made in Italy in America? Rischio dazi salatissimi

Marco Tarantino

28 Luglio 2019 - 17:10

Il Made in Italy potrebbe diventare sempre più costoso per il mercato americano: con la politica dei dazi sulle merci importate, il presidente degli Stati Uniti Trump, potrebbe far schizzare alle stelle i costi dei prodotti di qualità italiani

Made in Italy in America? Rischio dazi salatissimi

Il Made in Italy è sotto attacco dalla politica dei dazi di Donald Trump e dell’America? La risposta, purtroppo, potrebbe essere positiva. Gli Stati Uniti, infatti, avrebbero aggiunto alla lista dei prodotti europei a forte rischio di nuove tassazioni sull’export, anche alcuni marchi di fabbrica dell’Italia e del made in Italy.

Andiamo a fare luce su quali prodotti italiani sarebbero sotto la lente d’ingrandimento del governo americano per nuovi dazi in arrivo.

Quali prodotti saranno colpiti dai dazi?

Quali alimenti sono nel mirino dunque? Si tratta principalmente di tre ordini di prodotti:

  • Pasta
  • Formaggio
  • Caffè

Il Parmigiano Reggiano, il Provolone, il Grana Padano, il Pecorino Romano, tutte tipologie di formaggio che sarebbero colpite da nuovi dazi. Oltre a questi, anche gli yogurt, kefir, e prodotti dei caseifici nostrani. Oltre a questi il caffè e varie tipologie di carni come quelle di maiale, quindi gli affettati e gli insaccati derivanti.

Prodotti, dunque, prettamente alimentari che rappresentano un marchio di fabbrica dell’Italia all’estero. Ma non solo, ci sarebbero anche fertilizzanti e prodotti come metalli come rame e ghisa.

Quali prodotti europei sono colpiti dai dazi americani?

La Casa Bianca avrebbe in mente di tassare per circa 4 miliardi di dollari prodotti europei specifici, per aggiungerli all’elenco di quelli già inseriti, nel mese di aprile, all’elenco principale. Una tassazione potenziale di circa 16 miliardi di dollari per gli Stati Uniti, con prodotti di ogni genere.

  • Aerei civili
  • Pecorino
  • Prosecco
  • Ceramiche
  • Motociclette
  • Bici in carbonio
  • Capi d’abbigliamento
  • Trapani
  • Utensili da lavoro
  • Pennelli

Tutti questi prodotti, nel primo documento presentato, erano divisi in due: una fascia tassata da tre paesi, ovvero Francia, Germania, Spagna ed una che comprendeva invece soltanto singoli prodotti, per un totale di 317 di ambiti, come visto, molto differenti tra loro.

Ma quale legge è stata sfruttata per poter imporre questi dazi? Si tratta del Trade Act che risale al 1947, nella sezione 301, come fatto in precedenza anche per i dazi contro la Cina. Ma questa scelta è giusta per l’economia americana o rischia di avere un effetto contrario?

I dazi americani rischiano di diventare un boomerang?

La vita negli Stati Uniti, come abbiamo visto, costa veramente molto e per contrastare l’importazione e favorire l’economia interna, il governo a stelle e strisce sta tentando di attivare dei dazi che potrebbero però rischiare di alzare ancora di più il costo medio della vita.

Trump però è di altro avviso: «I dazi alla Cina hanno portato miliardi e miliardi di dollari agli americani. Presto i miliardi arriveranno anche da altre aree». La mossa politica ed economica del presidente degli Stati Uniti è stata fatta, ora la contromossa spetta all’Unione Europea.

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