Quanto sono costati maltempo e catastrofi naturali all’Europa negli ultimi 20 anni? E quale bilancio delle devastanti inondazioni in Germania? Il conto economico e di vite umane sarà elevato.
Maltempo, disastri naturali, catastrofi meteorologiche: da decenni l’Europa affronta fenomeni drammatici e distruttivi. Il cui prezzo è stato elevato, non solo in termini di vite umane, ma anche per l’economia e le finanze dello Stato.
Dinanzi alle immagini scioccanti delle inondazioni in Germania e in altri Paesi dell’Europa centrale, l’interrogativo quindi è attuale: quanto è costato finora - e quanto costerà - il maltempo nel vecchio continente?
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Maltempo in Europa: il conto dei danni negli ultimi 20 anni
In questi giorni dominati dalle immagini impressionanti provenienti dalla Germania e da altri Paesi europei colpiti da una furia incredibile del maltempo, i dati della ricerca Titan (per il programma europeo Espon) sono più che mai attuali e interessanti.
Gli studiosi hanno calcolato a livello economico i danni causati negli ultimi 20 anni da fenomeni eccezionali e distruttivi in Europa.
Il risultato è stato sorprendente: dal 1995 al 2017 il vecchio continente ha subito 77 miliardi di euro di danneggiamenti, soprattutto da tempeste, terremoti, alluvioni, siccità.
Nello specifico, ben 43,5 miliardi di euro sono stati direttamente collegati a fenomeni di disastri naturali, mentre 33,4 miliardi di euro sono serviti per risanare economicamente le zone colpite.
L’Europa centrale, orientale e sud-orientale è la parte geografica che più ha subito tali eventi eccezionali e distruttivi.
Da sottolineare, inoltre, che i ricercatori hanno rilevato, 1981 e il 2010, un’incidenza del 76% di alluvioni e tempeste di vento sui danni economici.
Inondazioni Germania: quanto costeranno?
Non è ancora stato quantificato il danno economico che la tragedia dell’alluvione in Germania sta causando.
Oltre alle vittime, ormai più di 100, la furia del maltempo sta provocando crolli e danneggiamenti molto pesanti al territorio.
Quale sarà il prezzo da pagare?
L’entità della distruzione della proprietà privata e delle infrastrutture pubbliche, comprese strade, autostrade, condutture del gas, rete elettrica, reti di telefonia fissa e mobile, scuole e ospedali, è già stimata come massiccia.
Le inondazioni del 2013 in Germania, le più dannose del secolo finora, si sono estese per quasi un mese a maggio e giugno, hanno interessato un’area più ampia e hanno causato danni per 6,7 miliardi di euro, pari a 7,91 miliardi di dollari, secondo il Governo.
Da Berlino arriverà un pacchetto di aiuti finanziari per le regioni colpite la prossima settimana.
Intanto, l’associazione tedesca del settore assicurativo GDV prevede che il danno sarà nettamente superiore al risarcimento assicurativo, poiché solo il 45% circa degli edifici è assicurato contro le inondazioni e le forti piogge.
Il cambiamento climatico ha i suo prezzo
La catastrofe tedesca ha riacceso i riflettori sull’urgenza di agire contro il cambiamento climatico.
Gli scienziati del clima indicano due cose specifiche che hanno contribuito alla calamità di questa settimana.
Innanzitutto, con ogni aumento di temperatura di 1 grado Celsius (1,8 gradi Fahrenheit), l’aria può assorbire il 7% in più di umidità. Può trattenere l’acqua più a lungo, portando alla siccità, ma questo causa anche un aumento delle precipitazioni dense e massicce una volta rilasciata.
Un altro fattore determinante è la tendenza delle tempeste a librarsi su un luogo molto più a lungo del solito, scaricando così quantità crescenti di pioggia su una parte piccola di territorio.
Il riscaldamento è un fattore che contribuisce a questo fenomeno. Una corrente a getto di venti forti alti sei miglia (quasi 10 chilometri) aiuta a determinare il tempo in Europa ed è alimentata dalle differenze di temperatura tra i tropici e l’Artico.
Tuttavia, mentre l’Europa si riscalda - con la Scandinavia che sta vivendo un’insolita ondata di caldo - la corrente a getto si indebolisce, causando l’interruzione del suo corso tortuoso, a volte per giorni.
Il maltempo e le catastrofi naturali costeranno sempre di più, se non si agirà per promuovere la sostenibilità ambientale.
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