La nuova ondata di maltempo che sta interessando tutta Italia ha messo in ginocchio il settore agricolo. Coldiretti stima milioni di danni
Centinaia di ettari di terreni coltivati a grano, barbabietole e mais sono sommersi dall’acqua e il raccolto di quest’anno rischia di andare del tutto perso. La stima dei danni potrebbe arrivare a superare diversi milioni di euro.
È quanto emerge dal monitoraggio, effettuato da Coldiretti, per valutare le conseguenze dell’ondata di maltempo che, nelle ultime ore, si sta abbattendo su tutta Italia, con neve intensa e nubifragi.
Cambiamento climatico, in 10 anni 14 miliardi di euro di danni
Terreni e coltivazioni, invasi dal fango o interessati da smottamenti e frane, sono oggi a rischio: erano già stati preparati per il raccolto primaverile. L’agricoltura italiana torna a soffrire e l’esondazione del fiume Reno, in Emilia Romagna, è solo l’ultimo esempio, in ordine di tempo, delle difficoltà che il settore continua a subire da anni a causa anche dei cambiamenti climatici.
“Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”,
fanno sapere da Coldiretti.
Anche in questa occasione, l’agricoltura è stata colpita da nord a sud della Penisola: danni alle coltivazioni si registrano dalla Toscana alla Campania. Qui il Sarno, straripando, ha provocato ingenti problemi alle serre e alle colture in pieno campo.
Non va meglio al Po: nella notte, a Pontelagoscuro, il livello idrometrico è salito di quasi due metri. Una difficoltà questa che interessa molti altri fiumi e torrenti d’Italia dove si sono verificate evacuazioni e allagamenti. Il maltempo ha anche provocato dissesti idrogeologici.
Per Coldiretti si tratta di una svolta improvvisa dopo che il settentrione era stato costretto a fare i conti con un lungo periodo di siccità per assenza di precipitazioni con terreni aridi e bacini a secco.
“L’andamento anomalo di questo inizio 2019 conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo.”
Solo qualche giorno fa, l’Istat aveva certificato un calo del PIL per le campagne.
A determinare il segno meno gli effetti del maltempo sulle produzioni autunnali e soprattutto il calo record della produzione di olio, che ha visto una diminuzione del 57% rispetto all’anno precedente, a causa delle gelate.
“A pesare sul valore aggiunto agricolo negli ultimi tre mesi dell’anno è stato principalmente l’andamento della produzione olivicola scesa ad appena 185 milioni di chili, su valori minimi degli ultimi 25 anni”,
il commento di Coldiretti.
La recessione, intanto, frena anche i consumi a tavola che, nel 2018, sono rimasti fermi. La spesa alimentare, come ricordano dall’associazione di coltivatori, è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione, con un importo complessivo di 244 miliardi. Si tratta per questo
“di un sensore attendibile dello situazione in cui versano gli italiani”.
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