La biografia di Marco Minniti, ex ministro divenuto famoso per il suo piano immigrazione che ora ha ritirato la sua candidatura alla segreteria del PD.
Quando Paolo Gentiloni presentò la sua squadra di Governo, tra i nuovi ministri senza dubbio spiccava il nome di Marco Minniti al dicastero degli Interni dopo che Angelino Alfano era passato agli Esteri.
Marco Minniti quindi venne inserito come una delle figure chiave del Governo, tant’è che in molti erano sicuri che il suo nome sia stato suggerito dallo stesso Matteo Renzi, essendo stato uno degli uomini più importanti nel Governo guidato dal segretario del PD per cui ha ricoperto il ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti.
Vedendo la biografia di Marco Minniti si capisce perché viene definito un esperto in materia di sicurezza e secondo Marco Damilano, direttore de L’Espresso, sia per questioni interne, come ad esempio le nomine dei vertici dell’Arma, che per vicende internazionali (vedi il caso Marò), contava più dei titolari dei vari dicasteri.
Adesso però che al governo ci sono Lega e 5 Stelle, aveva ufficializzato in un primo momento la sua candidatura come segretario alle primarie del Partito Democratico, salvo poi fare un passo indietro visto il mancato appoggio convinto dei renziani.
La biografia di Marco Minniti
In realtà il nome di battesimo del nuovo Ministro dell’Interno è Domenico, ma tutti lo chiamano Marco. Classe 1956, Marco Minniti nasce a Reggio Calabria. Dopo essersi laureato in filosofia comincia la sua carriera politica iscrivendosi al PCI negli anni ‘80.
Nel 1986 è entrato a far parte della Commissione problemi lavoro e dell’economia della direzione del PCI, ruolo che abbandona nel 1988 per diventare Segretario di federazione di Reggio Calabria. Negli anni novanta poi è stato Segretario regionale per il PDS calabrese per poi essere nominato Responsabile del Dipartimento problemi del partito.
Nel 1988, con la nascita dei Democratici di Sinistra, assume il ruolo di Segretario organizzativo del nuovo partito. Dopo essersi candidato con scarso successo alla Camera dei Deputati per le elezioni del 1996 (nella lista de l’Ulivo), viene nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio sia nel primo Governo D’Alema che nel secondo. Nel secondo Governo Amato, invece, ha ricoperto la carica di Sottosegretario per il Ministero della Difesa.
Nel 2001 però riesce ad entrare in Parlamento, poiché viene eletto alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Calabria presentandosi per i DS. Nel 2006 poi è capolista per L’Ulivo e viene confermato alla Camera dei Deputati. Vista la vittoria de L’Unione, viene nominato Viceministro dell’Interno per il Governo Prodi.
Nel 2008 il suo terzo incarico come deputato per la Repubblica Italiana, dopo che nel 2007 è stato eletto come segretario regionale per il Partito Democratico in Calabria.
Dopo una serie di ruoli all’interno del Partito Democratico, nel 2013 viene nominato da Enrico Letta sottosegretario con delega ai servizi segreti. Incarico che come abbiamo visto è stato confermato dallo stesso Renzi.
Quindi, nonostante Marco Minniti sia arrivato in politica affiancandosi a Massimo D’Alema, nel corso del tempo si è avvicinato alla figura di Matteo Renzi, tant’è che sembra sia stato proprio l’ex premier a suggerire il nome di Minniti a Gentiloni per il ruolo di ministro degli Interni, incarico ricoperto fino al 1 giugno 2018..
A Minniti dobbiamo attribuire la nascita della fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis) un centro specializzato in analisi ed elaborazione culturale che tratte i temi di sicurezza, difesa e intelligence in maniera innovativa.
La candidatura poi ritirata alle primarie del Partito Democratico
Marco Minniti è attualmente un semplice deputato d’opposizione del Partito Democratico. Negli indici di gradimento però il suo nome è sempre ai primi posti, visto che quando era al Viminale è riuscito a far calare (non senza polemiche) drasticamente il numero degli sbarchi.
Di lui si era parlato anche come possibile candidato premier alle elezioni del 4 marzo, ma adesso la sua figura è tornata d’attualità visto che 13 sindaci (tra cui Nardella di Firenze e De Caro di Bari) hanno firmato una lettere dove si chiede una sua candidatura alle primarie del PD.
Dopo un periodo di titubanza, alla vigilia dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico Minniti ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie che si terranno il 3 marzo.
Nei sondaggi l’ex ministro veniva dato dietro a Nicola Zingaretti, anche se il governatore appariva comunque lontano dal raggiungimento della maggioranza assoluta.
- Nicola Zingaretti - 38,2%
- Marco Minniti - 23,8%
- Maurizio Martina - 17,9%
- Francesco Boccia - 6,9%
- Dario Corallo - 5,2%
- Matteo Richetti - 4,9%
- Cesare Damiano - 3,1%
Dopo solo un paio di settimane, Minniti però ha ritirato la sua candidatura visto il sentore di un mancato appoggio fino in fondo da parte della corrente del partito che fa capo all’ex premier Matteo Renzi.
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