Il Miur ha pubblicato l’ordinanza ministeriale per l’esame di Maturità 2019; ecco tutto quello che c’è da sapere su date e organizzazione delle prove.
Maturità 2019, il Miur ha pubblicato l’ordinanza ministeriale relativa all’Esame di Stato, con tutte le informazioni utili per presidenti, commissari e docenti nelle tappe di avvicinamento alle prove che si terranno il prossimo giugno.
Rispetto agli anni scorsi l’ordinanza dell’Esame di Maturità 2019 - che potete scaricare di seguito - è stata pubblicata con largo anticipo; è stato il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a voler anticipare i tempi visto che quest’anno debutteranno diverse novità, come ad esempio la seconda prova multidisciplinare.
A tal proposito Bussetti si è detto soddisfatto per il percorso di accompagnamento all’esame avviato dal Miur; l’ordinanza ministeriale appena pubblicata sul sito Internet del Ministero a tal proposito offre un “quadro chiaro delle norme e delle diverse tappe dell’Esame”.
In attesa che presso gli istituti scolastici italiani ci sia la prossima simulazione d’esame - sia della prima che della seconda prova - vediamo quindi quali sono i contenuti dell’ordinanza che interessano maggiormente al personale impiegato nelle scuole - docenti su tutti - così da capire quali sono gli appuntamenti più importanti che si susseguiranno da oggi alla data di inizio dell’esame di Maturità 2019.
Ordinanza ministeriale Maturità: i prossimi appuntamenti con l’Esame
La prima data che insegnanti e dirigenti scolastici devono tenere bene in mente è quella del 15 maggio 2019: questo, infatti, è il termine entro il quale il Consiglio di Classe deve elaborare un documento con il quale sono indicati chiaramente:
- contenuti, metodi, mezzi, spazi e tempi del percorso formativo;
- criteri, strumenti di valutazione adottati e obiettivi raggiunti;
- attività, percorsi e progetti eventualmente svolti nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione” (informazione utile ai fini dello svolgimento della prova orale).
Per quanto riguarda la prima riunione plenaria delle commissioni la prima è in programma per il 17 giugno 2019, alle ore 08:30.
Nel frattempo continuano le simulazioni per l’esame di Maturità 2019 dopo il successo della prima tranche. La prossima data da segnare sul calendario è quella del 26 marzo prossimo, quando il Miur metterà a disposizione delle scuole delle nuove tracce per la prova di Italiano, mentre il 2 aprile 2019 ci sarà un’altra simulazione della seconda prova, particolarmente temuta dagli studenti visto che quest’anno verterà non su una ma su due materie (latino e greco al Classico, matematica e fisica allo Scientifico).
Le date dell’Esame
Con l’ordinanza ministeriale poi sono state confermate le date della Maturità 2019, già note da qualche mese. Nel dettaglio, la prima prova, quando agli studenti saranno sottoposte le tracce di Italiano, è in programma mercoledì 19 giugno, alle ore 08:30.
Il giorno successivo, giovedì 20 giugno, è prevista invece la seconda prova - su materie differenti a seconda dell’indirizzo di studio - quest’anno particolarmente temuta dagli studenti vista la novità della multidisciplinarietà.
Non ci sarà invece la terza prova, eliminata dalle nuove regole della Maturità 2019.
Dopo le prove scritte ci sarà l’orale, anch’esso ampiamente modificato dalle nuove regole. Ed è per questo che all’interno dell’ordinanza ministeriale viene dato ampio spazio alla prova orale della Maturità 2019, alla quale è dedicata una specifica sezione.
Qui vengono elencati i passaggi che i docenti dovranno seguire durante il colloquio, il quale partirà dall’analisi dei materiali predisposti dalla commissione, quali testi, documenti, esperienza, progetti e problemi; niente tesina multidisciplinare, che va in archivio insieme alla terza prova d’esame.
A tal proposito per il tema di partenza dell’esame il candidato dovrà scegliere tra tre buste che il presidente della commissione preleverà in modo casuale. I materiali delle buste già scelte non potranno essere riproposti in successivi colloqui, ed è per questo che la commissione deve predisporre, per ogni classe, un numero di di buste con i materiali di avvio del colloquio pari al numero dei candidati aumentato almeno di due unità (così da assicurare che anche l’ultimo candidato possa scegliere tra tre differenti buste).
Il contenuto della busta rappresenta solamente uno spunto per l’avvio della prova orale, che continuerà seguendo una più “ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare” così da fare emergere al meglio il percorso fatto da ogni studente negli anni di scuola.
D’altronde, come si legge nel comunicato con cui il Miur dà notizia della pubblicazione dell’ordinanza, obiettivo del colloquio è di “verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi caratteristici delle singole discipline e la capacità del candidato di utilizzare le proprie conoscenze e di metterle in relazione per argomentare in maniera critica e personale”.
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