Arrivano novità sulla Maturità 2020 e riguardano le prove Invalsi obbligatorie per essere ammessi all’esame di Stato. A disporlo una circolare Miur che stabilisce anche altri requisiti per la promozione. Vediamo quali sono.
Una delle novità della Maturità 2020 riguarda le prove Invalsi che saranno obbligatorie per essere ammessi agli esami di Stato.
A diffondere la notizia una circolare del Miur del 25 novembre che sta creando non poche ansie tra gli studenti delle quinte classi degli istituti superiori che nel 2020 affronteranno la Maturità.
La disposizione del Ministero rientra nella legge della Buona scuola 62/2017 e che lo scorso anno l’allora ministro dell’Istruzione Marco Bussetti aveva rimandato.
Quest’anno, nonostante il neo ministro Fioramonti abbia sempre espresso la sua contrarietà a rendere obbligatorie le prove Invalsi, la circolare Miur mette in pratica quanto stabilito dalla legge alla quale non si può contravvenire.
Intanto l’Unione degli Studenti si è detta contraria all’obbligatorietà delle prove per la Maturità 2020, chiedendo al Ministero di ritirare la circolare.
Non solo le prove Invalsi saranno obbligatorie per l’ammissione alla Maturità 2020, ma anche l’alternanza scuola-lavoro, insieme ovviamente a frequenza e profitto. Vediamo cosa prevede la circolare del Miur e le novità.
Novità Maturità 2020: arriva la circolare Miur su prove Invalsi e alternanza scuola-lavoro
La circolare Miur sulla Maturità 2020 chiarisce l’obbligo delle prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro per essere ammessi agli esami di quinta.
Nella circolare, diffusa mentre il ministro dell’Istruzione Fioramonti si trova in Cina per incarichi istituzionali, chiarisce i requisiti per l’ammissione all’esame di Stato oltre alle novità della Maturità 2020, che il ministro si era già lasciato sfuggire. Nella nota si legge:
"[...] oltre al requisito della frequenza scolastica e del profitto scolastico, anche il requisito della partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI e quello dello svolgimento delle attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, secondo il monte ore previsto dall’indirizzo di studi”.
Tra gli obblighi quindi anche l’alternanza scuola-lavoro in questo caso, già oggetto della Maturità dello scorso anno.
Le prove Invalsi sono state introdotte la prima volta lo scorso anno, ma non vi era obbligatorietà nonostante le adesioni delle studenti siano state altissime. Quest’anno la situazione cambia: le prove si svolgeranno in tutta Italia dal 2 al 31 marzo 2020.
Il test verterà come sempre su Matematica, Italiano e Inglese e non sarà il voto a determinare l’ammissione alle prove, ma la semplice partecipazione alle stesse che diventa obbligatoria.
Le prove Invalsi CBT Computer Based Test si svolgeranno al computer e i test saranno estratti da una banca dati. Anche le classi di terza media le svolgeranno in questa modalità, come anche per le classi seconde delle scuole di II grado ma sulla base di un calendario differente. Resta cartaceo invece per le scuole elementari.
Per quanto riguarda il test in sé in quinta superiore il punteggio non è quantitativo, ma qualitativo volto a determinare le competenze acquisite dagli studenti.
Per Italiano e Matematica i livelli sono 5 e al terzo livello si raggiunge la sufficienza. Per l’Inglese invece è il quadro comune europeo a stabilire i livelli che sono 3: meno di B1, B1 e livello B2. Per ulteriori informazioni sulle prove Invalsi 2020 rimandiamo a un articolo di Money.it.
Intanto che abbiamo chiarito che le prove Invalsi sono obbligatorie per accedere alla Maturità 2020, vediamo quali sono gli altri requisiti per essere ammessi secondo la circolare.
Prove Invalsi e altri requisiti per l’ammissione alla Maturità 2020
Tra i requisiti per accedere alla Maturità 2020 non c’è solo l’obbligo di partecipare alle prove Invalsi, ma anche altri termini da rispettare secondo la circolare del Miur. I requisiti per essere ammessi alla Maturità 2020 sono:
- obbligo di frequenza scolastica nell’ultimo anno di scuola superiore che copre un quarto del monte ore annuale;
- i voti scolastici non devono essere inferiori alla sufficienza, quindi al 6 salvo la decisione del Consiglio di classe di ammettere chi abbia un voto inferiore ai 6 decimi in una o più materie mediante un voto complessivo;
- voto di comportamento, la cosiddetta condotta, anche questo non inferiore a 6;
- obbligo di partecipazione alle prove Invalsi;
- frequenza al programma di alternanza scuola-lavoro secondo quanto stabilito dal proprio percorso di studi.
Nella nota del Miur sono intanto contenute le novità della Maturità 2020, già anticipate negli scorsi giorni dal ministro Fioramonti.
Il tema di Storia rientra tra le tracce della prima prova di italiano, mentre la temuta prova orale con le buste dell’ex ministro Bussetti è stata rinnovata con l’eliminazione delle stesse per disposizione dell’attuale capo del Miur.
A fronte di queste novità l’Unione degli Studenti, attraverso la sua coordinatrice nazionale Giulia Biazzo, ha dichiarato in merito all’obbligo delle prove Invalsi:
“È una scelta antidemocratica che va contro tutte le rivendicazioni degli studenti sull’Esame di Stato. Anche i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento rischieranno di essere incompatibili con un buon esame di Stato perché non sono condivise con le rappresentanze studentesche e spesso risultano del tutto inutili per la nostra formazione”.
L’Unione ha concluso che scenderà in piazza se il ministro non ritirerà la circolare che stabilisce l’obbligo delle prove Invalsi tra i requisiti per accedere alla Maturità 2020.
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