I mercati oggi registrano scambi soprattutto negativi in Asia, mentre a focalizzare l’attenzione sono il petrolio a nuovi massimi e i rendimenti dei Treasury USA, in decisa corsa.
Mercati oggi: le azioni asiatiche negoziano incerte, mentre a sorprendere gli investitori sono soprattutto i rendimenti dei Treasury statunitensi.
I T bond a due anni hanno superato l’1% per la prima volta in quasi un biennio, con i trader che valutano i rischi di un rialzo dei tassi ufficiali della Fed già a marzo.
Cresce la pressione affinché la Federal Reserve agisca più rapidamente per contenere le pressioni sui prezzi, alimentate in parte da un rally del petrolio che ha portato il greggio Brent ai massimi dal 2014.
In questo contesto, vediamo cosa succede oggi nei mercati.
Mercati in balia della Fed: Asia mista
Alle ore 8.13 circa, il Nikkei perde lo 0,27% e gli indici Shenzhen e Shanghai scambiano rispettivamente a +0,2% e +0,81%. Hong Kong va in rosso con un -0,48%.
La Cina riesce a mantenersi sui guadagni, sulla scia dei tagli dei tassi di interesse di lunedì 17 gennaio, che hanno stimolato le aspettative di un maggiore allentamento delle politiche.
La svolta in rosso dei mercati asiatici è arrivata dopo che i rendimenti dei Treasury statunitensi a due anni, un elemento trainante per le aspettative sui tassi, sono saliti sopra l’1% per la prima volta da febbraio 2020 e si sono attestati a 1,0364% nel pomeriggio asiatico.
Il benchmark a 10 anni ha reso quasi 6 punti base (pb) in più, portandosi all’1,855%.
I riflettori sono tutti accesi sulla Federal Reserve. La banca centrale non dovrebbe cambiare i tassi nella riunione del 25-26 gennaio, ma un numero crescente di investitori pensa che marzo sarà l’inizio di un ciclo restrittivo.
Intanto, nel settore energetico, l’allentamento delle preoccupazioni sull’impatto di Omicron sulla domanda insieme alla contrazione delle scorte di petrolio stanno contribuendo a previsioni di 100 dollari al barile del greggio entro la fine dell’anno.
Il Brent sale, toccando il picco di $ 87,33 al barile, in rialzo dell’1% e i futures WTI aumentano di circa l’1,84% a $ 84,93 al barile.
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