I mercati asiatici scambiano al rialzo dopo che la Federal Reserve ha annunciato la riduzione degli acquisti di debito. Sotto pressione c’è il petrolio, con la riunione OPEC prevista oggi.
Mercati oggi: le azioni globali si sono aggirate intorno a livelli record dopo che la Federal Reserve ha svelato un previsto calo degli acquisti di debito e ha affermato che non è ora di aumentare i tassi di interesse.
L’indicatore della quota mondiale di MSCI si è avviato verso un nuovo picco, con l’ascesa di Giappone e Cina. A Wall Street si sono toccati massimi storici per S&P 500, Dow Jones Industrial Average, Nasdaq 100 e Russell 2000.
La Fed ha indicato di monitorare i rischi di inflazione, che resta ancora legata ai problemi di squilibrio domanda-offerta, che probabilmente dureranno ancora l’anno prossimo.
Nel giorno della riunione OPEC+, il petrolio è sotto pressione e le quotazioni sono in ribasso.
In questo contesto, e in attesa anche della decisione BoE su un probabile rialzo dei tassi, vediamo cosa succede nei mercati oggi.
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Mercati oggi: Asia in rialzo dopo Fed
Alle ore 8.20 circa, il Nikkei guadagna lo 0,93% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai salgono rispettivamente di 1,3% e 0,81%. In rialzo anche Hong Kong dello 0,3%.
La mossa della Fed non ha deluso le aspettative, che avevano valutato l’inizio dell’allentamento degli acquisti di bond. Gli analisti hanno affermato che i segnali della Fed sono stati comunque accomodanti, rassicurando i mercati globali sul fatto che i tassi di interesse non sarebbero stati aumentati per un po’ di tempo.
Tuttavia, le preoccupazioni a lungo termine per le economie asiatiche rimangono a causa di una possibile sesta ondata di infezioni, nonostante i crescenti segnali di un ritorno alla normale attività economica e un flusso più libero di persone che viaggiano in alcune nazioni. I riflettori sono accesi anche sui rapporti sugli utili di una serie di società asiatiche, comprese le case automobilistiche e le aziende tecnologiche giapponesi.
Un picco di nuovi casi Covid in Cina minaccia di frenare la spesa dei consumatori in un’economia già in rallentamento.
Petrolio in primo piano
Oggi, 4 novembre, è prevista anche la riunione OPEC che dovrebbe confermare i piani già approvati di graduale aumento dell’offerta di greggio, nonostante le pressioni a intensificare l’erogazione.
Le quotazioni Brent e WTI sono in calo a causa dell’aumento delle scorte statunitensi e dei progressi verso i colloqui sul nucleare iraniano che potrebbero portare a maggiori forniture.
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