Merkel «persona dell’anno» per FT e Time? Troppo buoni, ecco perché

Livio Spadaro

14 Dicembre 2015 - 14:32

FT ed il Time hanno nominato la Merkel «persona dell’anno». Le due riviste pensano che la cancelliera tedesca lascerà segni indelebili in Europa. Saranno cicatrici?

Merkel «persona dell’anno» per FT e Time? Troppo buoni, ecco perché

Il Financial Times, insieme al Time, ha incoronato Angela Merkel persona dell’anno. Secondo le due riviste la Merkel ha gestito bene la crisi dei migranti paragonandola all’ex cancelliere Helmut Kohl. Le politiche della Merkel hanno scosso l’Europa nel profondo ma c’è la sicurezza che questo scossone sia stato positivo?

Financial Times e Time: Merkel lascerà segni indelebili in Europa

Il Financial Times, sulle orme del Time, ha scelto il cancelliere Angela Merkel come persona del’anno. Secondo il quotidiano inglese, la risposta alla crisi dei flussi migratori “ha scosso l’Europa nel profondo”.

Il Financial Times ha spiegato infatti che, con l’apertura dell’Europa a oltre un milione di profughi islamici, la Merkel lascerà un’eredità al pari dell’ex cancelliere Helmut Kohl, che ha guidato la riunificazione della Germania e la creazione dell’Euro.

La rivista ha sottolineato che, a prescindere dagli effetti delle politiche della Merkel, rimarrà un segno indelebile nella Storia dell’Europa da quanto fatto dalla cancelliera tedesca.

Merkel: il salvataggio della Grecia ha aumentato tensioni in UE

In effetti il Financial Times e il Time hanno perfettamente ragione per quel che riguarda i segni indelebili che rimarranno nel futuro dell’Europa. La cancelliera tedesca quest’anno ha dimostrato doti di fermezza nei confronti degli altri Paesi europei ma anche grande apertura per i migranti in fuga dalla guerra siriana.

Partendo dalla gestione dei rapporti con i partner europei, la Merkel non sembra essere l’immagine ideale di persona dell’anno (se non in senso negativo). La Germania, nel concitato salvataggio della Grecia, si è dimostrata senza pietà.

Il Paese teutonico, con l’accordo firmato questa estate insieme al premier greco Tsipras, ha di fatto annientato economicamente un Paese che è sempre stato la culla culturale d’Europa.

Annientamento economico che non è passato inosservato dai cittadini degli altri Paesi europei, visto l’aumento delle preferenze nelle formazioni politiche anti-europeiste di tutta Europa e la vittoria in alcuni Paesi di questi partiti (ad esempio: Ungheria).

La questione greca ha inoltre aperto delle spaccature nello stesso partito della Merkel, con il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble in pieno disaccordo con la cancelliera tedesca.

Merkel: politica sui migranti si è rivelata un fiasco

Disaccordo che è aumentato in merito alla gestione dei flussi migratori, con il ministro Schauble che ha definito la Merkel “sciatrice imprudente”.

Inizialmente, infatti, la politica delle porte aperte ai migranti varata dalla Merkel aveva riscosso grande successo anche tra i suoi concittadini. Successo che era stato riscontrato a livello europeo con l’immagine di una Germania buona che cercava di farsi perdonare quanto fatto in Grecia.

L’euforia di tale politica però si è arrestata molto presto. La politica senza muri per i migranti ha fatto in modo che si spargesse la voce anche tra chi era in fuga per motivi economici e che, ingolositi dall’apertura dell’Europa, hanno cercato di varcare i confini europei in massa.

La politica della Merkel ha innescato un’ondata di flussi migratori da ogni dove che ha messo in difficoltà vari Paesi europei, letteralmente assaliti dai migranti. Di lì a poco sono ricominciati a fuoriuscire i vecchi rancori con i partner europei e le tensioni sono aumentate con l’imposizione di quote di migranti e minacce di sanzioni a chi non si fosse adeguato.

I risultati di queste imposizioni si sono visti, ovviamente in negativo. L’Ungheria ha eretto muri anti-immigrati mentre in Polonia il partito di destra Diritto e Giustizia, fieramente anti-immigrazione ed euro-scettico, ha vinto le elezioni ed insediandosi alla guida del Paese.

Come se non bastasse, la Merkel è stata costretta a volare da Erdogan per chiedergli di diminuire l’afflusso di migranti che passavano sul suolo turco per raggiungere l’Europa.

Merkel: persona dell’anno o flop?

La risultante delle politiche della Merkel, sia per quel che riguarda la crisi greca che quella dei migranti, è alquanto disastrosa. La popolarità della cancelliera tedesca non è proprio al top nel Paese teutonico e le crepe all’interno della sua coalizione, formata da Social-Democratici e Cristiano-Democratici, si fanno sempre più ampie.

A livello europeo, l’accresciuta avversione all’Unione Europea ha fatto in modo che molti cittadini europei vedano la Germania come il vero nemico d’Europa.

Tralasciando se ciò che pensano i cittadini europei sia corretto, ci si chiede: i segni lasciati in Europa dalla Merkel saranno cicatrici?

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