In Russia il Ministero della Salute ha detto che il sale è utile per proteggersi contro il coronavirus e ha consigliato lavaggi del setto nasale con una soluzione salina.
Può un Ministero della Salute consigliare il sale come utile rimedio contro il coronavirus? A noi può sembrare sconcertante, ma è successo in Russia, dove il Ministero ha diffuso un vademecum in cui viene garantito che lavare il setto nasale con una soluzione a base di sale alimentare può ridurre virus e batteri, e di conseguenza i rischi di contagio da coronavirus.
Tale raccomandazione ha scatenato la corsa all’acquisto del prodotto da parte dei cittadini russi, con un conseguente rischio che i prezzi del prodotto subiscano un rincaro. Ecco cosa è successo.
In Russia viene consigliato il sale contro il coronavirus
Qualche giorno fa il Ministero della Salute russo ha diffuso un opuscolo di consigli, denominato “Raccomandazioni metodiche provvisorie per la profilassi di COVID-19”, per aiutare i cittadini a fronteggiare il coronavirus.
Tra le raccomandazioni, ne spicca una davvero bizzarra per fare prevenzione: “l’irrorazione della mucosa della cavità nasale con una soluzione isotonica di cloruro di sodio riduce il numero di agenti patogeni sia virali che batterici”. In parole povere, fare lavaggi del naso con una soluzione salina ridurrebbe il numero di virus e batteri annidati nel naso.
La nota ministeriale sottolinea dunque che tale procedura potrebbe risultare efficace contro il coronavirus se adottata insieme ad altre misure igieniche protettive, ovvero il lavaggio accurato delle mani con soluzioni disinfettanti e indossare dispositivi di protezione come mascherine e guanti.
Le autorità sanitarie hanno però voluto ribadire ai cittadini di continuare a ridurre al minimo i contatti sociali ed evitare le cure fai da te. “Il trattamento dei sintomi causati dall’infezione da coronavirus può essere prescritto esclusivamente da un medico” viene dichiarato nella nota ministeriale.
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Nei supermercati il sale da cucina è andato a ruba
Ovviamente nessun dato scientifico ha mai dato prova che il sale possa essere utile a far prevenzione contro il SARS-CoV-2. Ma i cittadini russi, e in particolare i moscoviti, sono subito corsi a fare incetta del prodotto alimentare. Nei supermercati dunque si è rilevato in questi giorni un aumentato delle richieste di fornitura di sale alimentare del 20%.
Evgeny Ivanov, esperto dell’Istituto per lo studio dei mercati agricoli, ha parlato del rischio che i produttori di sale possano sfruttare questa situazione per aumentare i prezzi del prodotto. Nella settimana dal 31 marzo al 6 aprile, l’Istituto statale di statistica (Rosstat) aveva rilevato già un aumento del costo del sale, dello 0,6%. Forse perché dall’inizio della pandemia il prodotto aveva già subito una crescita della domanda per via dell’aumento del suo impiego in cucina, come conseguenza del lockdown, e per l’effetto scorta su un prodotto utile.
Dopo l’uscita del Ministero della Salute però il boom di richieste potrebbe provocare un maggiore aumento dei prezzi. Anche perché alcune imprese non sono nelle condizioni di aumentare la produzione di sale nel breve periodo, considerata la necessità di investimenti ingenti. Tra l’altro il sale è prodotto perlopiù in Siberia e nella regione degli Urali, dove a livello logistico non è semplice intervenire sugli impianti di produzione.
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