Come funziona Moneyfarm, la SIM che offre consulenza finanziaria indipendente ai propri clienti proponendosi come alternativa ai canali tradizionali? Ecco quando conviene sceglierlo.
Moneyfarm è una SIM autorizzata e vigilata da Banca d’Italia e Consob attiva dal 2011.
Moneyfarm si offre come alternativa nel mondo della consulenza finanziaria indipendente italiana con un approccio basato sulla consulenza online e sulla remunerazione “trasparente”, quindi basata su un compenso pagato dal cliente e non con commissioni di ingresso o di gestione come usuale nel mondo consulenza finanziaria effettuata da banche e SIM.
Moneyfarm è tra i principali esponenti nel mondo del fintech italiano ed è della scorsa settimana la notizia che due fondi di venture capital, Cabot Square Capital e United Ventures, hanno investito 16 milioni di euro nella società.
Il 17 novembre 2015 è stata premiata come miglior consulente finanziario indipendente dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza.
Vediamo in che modo opera Moneyfarm, come funziona la strategia di investimento che offre e per quali risparmiatori è più adatta la consulenza e l’investimento proposto da Moneyfarm.
Moneyfarm: come funziona?
Moneyfarm, come è possibile leggere dal sito web, offre consulenza costruendo portafogli di investimenti composti da ETF (Exchange Traded Fund) negoziati in borsa.
Gli ETF replicano passivamente, in quanto non c’è un gestore che ribilancia le posizioni all’interno del paniere come accade nei fondi comuni d’investimento, l’andamento del sottostante.
Gli ETF possono consentirci di accedere a tutte le asset class disponibili sul mercato finanziario: azioni, bond, commodities, esposizioni in valuta di qualsiasi area geografica e di qualsiasi tipologia (bond high yeld o sovrani, azioni usa o euro, metalli preziosi o commodities energetiche e così via).
Moneyfarm consiglia quindi, in base al profilo di rischio assegnato al cliente, uno dei 12 portafogli di investimento già elaborati, e provvederà in seguito a comunicare i ribilanciamenti da effettuare per rendere il portafoglio lineare con la view di mercato della società.
La fee che Moneyfarm chiede annualmente è dell’1,25% per investimenti fino a 3.000 euro, dello 0,7% tra 3.000 e 200.000 euro ed oltre questa soglia lo 0,5%. Quindi, su un investimento di 100.000 euro il cliente pagherà a Moneyfarm un compenso di 700 euro l’anno.
Moneyfarm nel compenso include anche le commissioni di transazione per l’acquisto degli ETF e non prevede costi aggiuntivi quali commissioni di entrata, uscita o di performance.
Moneyfarm non richiede nessun vincolo temporale di investimento ed il cliente è libero di abbandonare il servizio senza costi aggiuntivi.
Moneyfarm: quando e perché sceglierlo
Moneyfarm consente di simulare sul proprio sito il rendimento conseguibile dal portafoglio del cliente dato un orizzonte temporale ed un determinato profilo di rischio.
Punto focale della strategia di investimento messa a punto da Moneyfarm è l’investimento esclusivamente tramite ETF, che presentano costi di gestione bassi rispetto ai fondi comuni d’investimento.
Un fondo comune è infatti soggetto a commissioni di gestione variabili tra l’1% e il 3%, oltre a prevedere solitamente anche commissioni di ingresso o di uscita e in alcuni casi addirittura di performance.
Un ETF invece presenta un T.E.R. (Total Expense Ratio) solitamente comprese tra lo 0,15% e lo 0,70%.
L’approccio di Moneyfarm inoltre non è soggetto a logiche commerciali come quello in cui è possibile imbattersi investendo tramite l’industria del risparmio gestito.
Un possibile vantaggio dei fondi rispetto agli ETF potrebbe essere la loro logica di gestione attiva da parte del gestore, che quindi può ribilanciare le posizioni degli strumenti in portafoglio secondo le proprie aspettative. E’ però stato recentemente analizzato che solo il 40% dei fondi batte il benchmark, mentre gli ETF ne seguono quasi fedelmente l’andamento.
L’investitore che voglia ottenere performance apprezzabili con un livello di rischio contenuto nel contesto di mercato attuale difficilmente potrà prescindere da ETF e fondi comuni: le obbligazioni stanno risentendo degli allentamenti monetari delle Banche Centrali (l’ultima emissione di BTP ha offerto un rendimento del’1,43% annuo) e le azioni che possono dare certezza di rendimenti stabili e costanti nel tempo senza esporsi a rischi elevati sembrano sempre meno (scandalo Volkswagen docet).
L’approccio utilizzato da Moneyfarm è quindi valido e pone l’investitore ad interfacciarsi con un azienda in crescita, credibile e che sta anticipando quello che sarà il futuro della consulenza finanziaria, basata su un approccio personalizzato per ogni cliente e con caratteristiche fortemente tecnologiche e innovative.
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