La NASA ha scoperto l’universo parallelo? Facciamo chiarezza sui dati emersi da ANITA, l’antenna addetta allo studio dei neutrini. Ecco cosa è stato scoperto.
Esiste un universo parallelo e alternativo: è questa la scoperta della NASA che in questi ultimi giorni ha fatto il giro del web, tra appassionati di scienza e non che guardano in modo più concreto a possibili scenari da fantascienza. Ma è davvero così? Cosa è stato scoperto davvero dalla NASA?
Sulla ricerca effettuata dalla NASA c’è un po’ di confusione: in molti già guardano con curiosità alla possibile esistenza degli universi paralleli e alle teorie del multiverso, ma la realtà raccontata dai dati emersi all’antenna ANITA (Antenna transiente ad impulsi dell’Antartico) sono ancora criptici e sotto un’attenta analisi da parte del team di ricerca.
Un gruppo addetto a studiare e approfondire l’eventuale esistenza degli universi paralleli: 35 milioni di dollari per trovare le cosiddette particelle fantasma che riempiono l’universo. Ecco cosa sappiamo.
NASA: scoperto l’universo parallelo e alternativo?
Le particelle trovate da ANITA potrebbero arrivare da un altro universo dove il tempo è stato scorre al contrario: dietro questa realtà avrebbero origine i cosiddetti eventi impossibili che la fisica attuale non riesce a spiegare.
Le teorie sugli universi paralleli vanno avanti dal 1957, celebre quella del fisico Hugh Everett, e ora questi studi tornano all’attenzione della comunità scientifica dopo i risultati ottenuti dall’antenna ANITA in Antartide.
Il compito di ANITA è registrare il tipo di onde radio prodotte dal movimento nel campo magnetico terrestre degli elettroni liberati e fortemente accelerati dalla collisione fra neutrini e le molecole dell’atmosfera, che vanno a creare una pioggia di altre particelle.
Tutto l’esperimento riguarda i neutrini, ovvero le particelle subatomiche e quasi prive di massa, che vengono analizzati e captati dall’antenna in questione. Attraverso lo studio condotto sulla calotta antartica gli scienziati hanno rilevato gli impulsi radio emessi nell’interazione tra la regione glaciale e le particelle.
Queste analisi hanno però rilevato un’anomalia: i neutrini registrati non provenivano dallo Spazio, scendendo verso il pianeta Terra, ma si comportavano al contrario salendo dal nostro globo verso l’universo. Un fenomeno inspiegabile.
Le particelle rilevate in questa misurazione partivano dalla Terra e raggiungevano lo Spazio determinando un percorso al contrario e a ritroso nel tempo: da qui la teoria di un universo parallelo dove il tempo scorre in maniera opposta al nostro.
Universo parallelo formato dal Big Bang?
Per Peter Gorham, ricercatore a capo del progetto ANITA, questo elemento si legherebbe a doppio filo con il Big Bang: l’enorme esplosione che avrebbe dato vita al nostro universo ne potrebbe aver creato in realtà due, il nostro e uno parallelo (identico ma diametralmente opposto).
Le teorie di Gorham sono state descritte in un articolo scritto per la Cornell University di New York dove vengono riportati diversi eventi impossibili verificatosi con i dati emersi da ANITA:
“Non tutti sono d’accordo con questa ipotesi. La spiegazione più semplice, e la più elegante dal punto di vista scientifico, è questa: al momento del Big Bang si sono formati due universi, il nostro e un altro che dalla nostra prospettiva sta procedendo al contrario. Naturalmente, se ci fossero abitanti in questo universo speculare, loro vedrebbero il nostro mondo come quello che procede all’inverso”.
Riassumendo: per spiegare l’anomalo comportamento dei neutrini rilevati da ANITA, prova, si è ricorso alla teoria dell’universo parallelo, che al momento rientra ancora nel campo delle ipotesi.
Ipotesi indubbiamente affascinante su cui il team di ANITA continuerà a studiare e raccogliere dati: chissà che un giorno non potremo davvero salutare la nostra Terra alternativa come nel film Another Earth.
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