Naspi e Dis-Coll, proroga di due mesi dell’assegno di disoccupazione

Anna Maria D’Andrea

21/05/2020

Naspi e Dis-Coll, proroga di due mesi della disoccupazione: la novità è contenuta nel testo del decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 19 maggio 2020. Ecco a chi spetta il prolungamento dell’indennità.

Naspi e Dis-Coll, proroga di due mesi dell’assegno di disoccupazione

Proroga Naspi e Dis-Coll: la novità è contenuta nel testo del decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 19 maggio 2020.

La durata della disoccupazione viene prorogata di due mesi, ma solo per i lavoratori in Naspi o Dis-Coll scaduta nei mesi di marzo ed aprile.

Nello specifico, il decreto Rilancio stabilisce che la proroga dell’assegno di disoccupazione si applicherà esclusivamente qualora il periodo di fruizione sia terminato tra il 1° marzo 2020 ed il 30 aprile 2020.

Una tutela in più per i disoccupati che, a causa dell’emergenza sanitaria, vivono l’impossibilità di adempiere agli obblighi di politica attiva: è questa la ratio della proroga della Naspi e della Dis-Coll prevista dal decreto Rilancio.

Sono tanti i percettori dell’assegno di disoccupazione che già negli scorsi mesi hanno terminato il periodo di fruizione della Naspi e che, a causa della situazione di emergenza, vivono l’evidente difficoltà nella ricerca e nell’avvio di una nuova occupazione.

Naspi e Dis-Coll in scadenza tra marzo e aprile 2020, proroga di due mesi dell’assegno di disoccupazione

Le indennità Naspi e Dis-Coll in scadenza tra il 1° marzo ed il 30 aprile 2020 sono prorogate di ulteriori due mesi.

Ad aver diritto al prolungamento dell’assegno di disoccupazione saranno i percettori esclusi dalle indennità introdotte dai precedenti decreti economici per l’emergenza coronavirus, il meglio noto bonus di 600 euro (che salirà a 1.000 euro), così come dalle ulteriori agevolazioni previste dal nuovo decreto.

L’importo dell’assegno di disoccupazione riconosciuto per gli ulteriori due mesi di proroga sarà pari all’ultima indennità mensile spettante per la prestazione originaria.

Sono queste le novità previste dal decreto Rilancio.

Una misura tampone, pensata per tutelare chi rischia di rimanere senza sussidi e senza la possibilità di iniziare un nuovo lavoro. Appare evidente che allo stato attuale è difficile, se non impossibile, reinserirsi nel mondo del lavoro.

Appare inoltre abbastanza inverosimile l’ipotesi che, con l’avvio della Fase 2, le aziende riprendano ad assumere, almeno non nell’immediato, e resta da capire in che modo sarà organizzata la ripresa delle attività produttive.

Un limbo che alimenta le incertezze di chi ha terminato o sta per terminare la durata della Naspi o della Dis-Coll

Dalla Naspi al reddito di emergenza, le novità sul lavoro nel decreto Rilancio

L’obiettivo attuale del Governo resta quello di risolvere le emergenze. È questa la ratio dell’introduzione del REM, sussidio di importo compreso tra i 400 e gli 840 euro.

L’importo del Rem non è fisso ma dipende proprio dalla composizione del nucleo familiare e bisognerà rispettare specifici requisiti per poter fare domanda:

  • il patrimonio mobiliare (2019) non dovrà superare i 10.000 euro - questa soglia è aumentata di ulteriori 5.000 euro per ogni componente del nucleo familiare diverso dal richiedente, fino ad un massimo comunque di 20.000 euro;
  • il reddito familiare dovrà essere inferiore all’importo del reddito di emergenza stesso;
  • il valore ISEE non dovrà superare i 15.000 euro.

Proroga in arrivo anche per la cassa integrazione, con un rifinanziamento del fondo stanziato a copertura degli stipendi dei lavoratori rimasti a casa dopo la chiusura delle imprese.

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