Cosa si può fare dal 4 dicembre, a Natale e Capodanno: nuove regole per ristoranti, coprifuoco, negozi, sci, spostamenti tra regioni e scuola. Cosa cambia con il nuovo DPCM.
Cosa si può fare e cosa no dal 4 dicembre è scritto nel DPCM appena firmato da Conte, con misure più severe a Natale, Santo Stefano e Capodanno.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio non si può andare in un’altra regione (sono ammesse pochissime eccezioni), violare il coprifuoco, andare nelle seconde case e nemmeno sciare. I negozi in zona rossa restano chiusi ed anche i centri commerciali nei weekend.
Ecco un vademecum con tutto ciò che si può fare e cosa, invece, è vietato a dicembre e fino all’Epifania.
COSA SI PUÒ FARE E COSA NO DAL 4 DICEMBRE
- Negozi, shopping e centri commerciali
- Coprifuoco, non si può uscire dalle 22 alle 5
- Bar, ristoranti e alberghi
- A Natale e 1° gennaio non si può uscire dal comune
- Cenone e pranzi a casa con amici e parenti
- Non si può andare in un’altra regione
- Andare nella seconda casa è vietato
- Si può andare alla messa di Natale
- Non si può sciare
- Viaggi all’estero e crociere
- Scuola
Negozi e centri commerciali, si può fare shopping?
Dal 4 dicembre e per tutto il periodo natalizio i negozi resteranno aperti fino alle 21, in modo da evitare file e assembramenti. Tuttavia i sindaci potranno chiudere strade e piazze dove si concentra lo shopping. Le attività delle zone rosse che finora non hanno aperto dovranno lasciare le saracinesche abbassate.
I centri commerciali, invece, saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi dal 4 dicembre fino al 15 gennaio. Al loro interno potranno rimanere aperti alimentari, farmacie, tabacchi e vivai.
Coprifuoco, non si può uscire dalle 22 alle 5
Dal 4 dicembre non cambiano le regole sul coprifuoco nazionale: dalle 22 alle 5 del mattino successivo è vietato uscire, altrimenti si rischia la multa.
Nessuna eccezione per Vigilia, Natale e Capodanno: anzi il 1° dell’anno il coprifuoco è esteso fino alle 7.
Bar, ristoranti e alberghi
Nessuna ulteriore restrizione per bar e ristoranti a partire dal 4 dicembre: in zona gialla potranno restare aperti fino alle 18 con 4 persone al massimo per ciascun tavolo (eccetto conviventi).
In zona gialla ristoranti aperti a pranzo anche a Natale, ma niente maxi-tavolate.
Gli alberghi funzioneranno normalmente ma la sera di Capodanno si potrà cenare soltanto in camera.
A Natale e 1° gennaio non si può uscire dal comune di residenza
A prescindere dalla regione di residenza, il giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno sarà vietato uscire dal comune di residenza se non per motivi di salute, lavoro e necessità (da dichiarare nel modulo di autocertificazione).
Le regole per gli spostamenti, esclusi i giorni indicati qui sopra, rimangono quelle afferenti alla zona in cui si trova la Regione. Conte ha precisato che, nonostante le maggiori restrizioni che saranno in vigore a Natale, ci si potrà sempre spostare per motivi di necessità, lavoro e salute.
Fra i casi di necessità, ha aggiunto Conte, c’è l’iniziativa di prestare assistenza a persone non autosufficienti.
Cenone e pranzi con amici e parenti
Cene e pranzi con famiglia allargata o amici in occasione delle festività natalizie non sono vietati in modo assoluto ma fortemente sconsigliati. Il monito delle autorità è limitarsi alla presenza dei familiari conviventi.
Non si può andare in un’altra regione dal 21 dicembre
Per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni, dal 4 al 20 dicembre restano in vigore le misure attuali a seconda della zona di rischio in cui si abita. Ma dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietato spostarsi anche tra regioni comprese nella zona gialla.
Viene consentito, però il rientro nel comune di residenza o nel luogo in cui si trova il proprio domicilio. Confermato, quindi, il rientro al domicilio per i fuori sede.
Andare nella seconda casa è vietato
Chi vuole andare nella casa di villeggiatura ha tempo fino al 20 dicembre, se in zona gialla, poiché dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato raggiungere la seconda casa per trascorre le vacanze in una regione diversa da quella di residenza.
Stretta ulteriore nei giorni di Natale e Santo Stefano, quando sarà vietato andare nella seconda casa fuori dal comune di residenza/domicilio.
Andare a messa il 24 dicembre (ma entro le 20)
Si potrà partecipare alla tradizionale messa della Vigilia, ma l’obiettivo del Governo è evitare che si celebri a mezzanotte come ogni anno. L’orario della messa di Natale dovrà garantire il rientro a casa entro le 22 - quando scatta il coprifuoco - quindi le celebrazioni dovranno svolgersi alle 20.
Non si può sciare: impianti chiusi fino al 7 gennaio
Sciolti i dubbi sullo sci: il Governo ha deciso che gli impianti resteranno chiusi fino al 7 gennaio; potranno accedervi soltanto gli sciatori e il personale riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni, per preparare/svolgere le competizioni sportive di carattere nazionale e internazionale.
Mentre da lunedì 7 gennaio: “gli impianti saranno aperti agli sciatori amatoriali ma solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”, così si legge nel nuovo DPCM.
Viaggi all’estero e crociere
Chi torna in Italia dall’estero deve sottoporsi obbligatoriamente al tampone, questo vale per chi proviene da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda del Nord. Invece chi fa rientro dopo il 21 dicembre, indipendentemente dallo Stato di provenienza, dovrà fare la quarantena, misura introdotta per evitare il turismo verso le località che consentono lo sci (come l’Austria e la Svizzera).
Per quanto riguarda le crociere, quelle che partono o fanno scalo in Italia sono sospese nel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 6 gennaio 2021.
Scuola
Gli studenti delle scuole superiori non tornano a scuola il 4 dicembre, la didattica a distanza è prorogata fino alla fine delle vacanze natalizie. Si rientra il 7 gennaio in misura del 75%. Invece i ragazzi delle elementari e delle medie continuano in presenza secondo le regole in vigore.
In vista del rientro in classe per i liceali, i prefetti dovranno studiare delle soluzioni per evitare gli assembramenti sui mezzi pubblici.
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