Nel Golfo del Messico una nave italiana è stata attaccata da un commando pirata: due militari sono rimasti feriti. La ricostruzione dei fatti.
Una nave italiana ha subito l’attacco di un commando pirata nel Golfo del Messico. Due marinai italiani sono rimasti feriti nell’assalto: uno è stato colpito alla testa da un oggetto contundente, l’altro è stato ferito da un colpo da arma da fuoco al ginocchio. Entrambi sono stati portati nel porto di Ciudad del Carmen scortati da un’unità militare messicana e soccorsi dal personale medico già allertato. La buona notizia è che non sono in pericolo di vita.
Messico: l’attacco pirata alla nave italiana
Ieri sera un commando, composto da 7-8 pirati, ha raggiunto il Remas, nave da rifornimento delle piattaforme petrolifere, a bordo di due barche veloci, e dopo essere salito a bordo ha aperto il fuoco sull’equipaggio rapinandolo e scappando.
A bordo della nave, al momento dell’assalto pirata, c’erano 35 persone, tutti marinai. Tra questi un ufficiale della marina mercantile messicana, che si è subito messo in contatto con le autorità locali.
Chi sono i pirati nel Golfo del Messico
Gli attacchi pirata nelle acque messicane rappresentano un rischio sempre maggiore per i lavoratori delle piattaforme petrolifere e anche per i turisti. Gli assalti sono aumentati negli ultimi anni, secondo quanto riportato dalle autorità locali. Secondo i documenti ufficiali ottenuti dall’agenzia di stampa messicana Milenio, tra dicembre 2016 e gennaio 2018 sono avvenuti 21 attacchi a navi e impianti offshore. La gran parte di questi ha preso di mira le piattaforme gestite da Pemex, la compagnia petrolifera statale messicana, che ha perso 1 miliardi di dollari di entrate in un anno.
Gli assalti più frequenti riguardano furti di denaro, petrolio, diesel, e apparecchiature tecnologiche/di comunicazione da rivendere sul mercato nero. In seguito all’acuirsi del fenomeno la Marina messicana ha cercato di intensificare i controlli e la sicurezza nel Golfo del Messico, imponendo nuove restrizioni alla navigazioni di navi e aerei. Tuttavia la questione resta critica in quanto si sa poco dell’esatta rete di pirati, di cui farebbero parte pescatori locali e gli stessi funzionari governativi corrotti.
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