L’Italia finisce quasi totalmente in zona rossa per via di una terza ondata smentita dai numeri.
In molti hanno sperato che l’avvento del governo Draghi avrebbe segnato una svolta dal punto di vista della gestione della crisi pandemica: un Governo messo in mano a un gigante della scena economica, si pensava, avrebbe messo in primo piano la ripresa economica del Paese, allentando quelle misure che da ormai un anno stanno letteralmente distruggendo interi settori dell’economia italiana.
Il tutto, è bene ricordarlo, aggravando al contempo i conti pubblici che tra aumento della spesa per le misure di sostegno, calo del PIL e inevitabile calo del gettito fiscale dato dai pessimi bilanci che saranno chiusi dalle aziende sul 2020 (e a questo punto anche sul 2021) rendono l’Italia già tecnicamente in default e tenuta in piedi solo dagli acquisti di fatto illimitati di debito pubblico italiano da parte della BCE.
Che la musica non sarebbe cambiata si era capito dalla conferma di Speranza alla salute: la linea non cambia, anzi le si dà nuova forza con una delle coalizioni più ampie e trasversali che la storia di questo Paese ricordi. [...]
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