Il caso GameStop ha riaperto il dibattito sui rischi dello short selling. Ora, secondo gli analisti, altre 15 azioni potrebbero essere favorite da una chiusura in massa delle posizioni short.
Nelle ultime settimane la ritirata degli short seller ha spedito in orbita il titolo GameStop, in rialzo del 1635% in un mese. Ma, secondo gli analisti, lo short squeeze che ha favorito la performance da record dell’azienda USA sul NYSE potrebbe ora alimentare un trend rialzista vertiginoso di altri 15 titoli.
Quali? Si tratta perlopiù di aziende che hanno registrato un robusto rialzo negli ultimi mesi, e che vedono ancora un sostanzioso volume di azioni shortato sui mercati: da Blackberry a Sunpower, ecco i titoli da attenzionare nelle prossime settimane.
Uno short squeeze su altri 15 titoli?
Gli short seller, come noto, prendono in prestito delle azioni per poi venderle e riacquistarle, sperando in un movimento ribassista del mercato che permetta di incassare un profitto. Non sempre, però, le cose vanno per il meglio.
Al contrario, lo short selling è un gioco pericoloso, e il rischio di scottarsi è sempre elevato: infatti, se nelle operazioni di trading ordinarie il rischio a cui si espongono gli investitori è limitato alla perdita dell’investimento, nel caso delle vendite allo scoperto un tetto al rosso non esiste. Maggiore è il trend di crescita del titolo, maggiore è la perdita, e in alcuni casi non c’è altra via di fuga che chiudere la posizione short.
Un punto di partenza che può portare ad uno short squeeze, ovvero ad una ritirata in massa dei venditori allo scoperto sull’onda di un improvviso trend rialzista. Nel caso di GameStop, ad esempio, gli short seller sono stati spinti fuori dal mercato da una fronda di piccoli risparmiatori, ribattezzata “trader gang”, che sulla piattaforma Reddit ha deciso di dichiarare guerra ai vecchi lupi di Wall Street: così, con il dietrofront dei venditori allo scoperto, il titolo sale (+139% solo nelle ultime ventiquattro ore).
Ma ora, secondo gli analisti, è tempo di aprire gli occhi: uno short squeeze potrebbe abbattersi su altri 15 titoli. Aziende come Blackberry, Sunpower, 3D Systems Corp, Daqo New Energy e Microstrategy – tra le altre – presentano infatti gli ingredienti essenziali per favorire la grande fuga degli short seller: un recente – e marcato – trend rialzista e un ampio volume di azioni shortato sui mercati.
In lista anche altri nomi noti della finanza a stelle e strisce: tra questi Intel, che ha già costretto i venditori allo scoperto ad una perdita di 615,5 milioni di dollari a gennaio, e KLA, player dell’industria dei semiconduttori, che ha visto gli short seller bruciare 204 milioni di dollari questo mese. Elevate le probabilità di uno short squeeze anche su Applied Materials, II-VI Incorporated, Lam Research, Taiwan Semiconductor, Medallia, Cerecence, Twilio ed Elastic NV.
Anche AMC in rialzo sull’onda di uno short squeeze
Intanto, gli short seller non si stanno ritirando solo dal titolo GameStop, ma anche da AMC Entertainment Holdings, catena di cinema americana con sede nel Kansas. Gli short seller, nel 2020, avevano annusato le difficoltà dell’azienda, frenata dalle misure restrittive che hanno soffocato l’industria dell’intrattenimento.
Un’improvvisa corrente rialzista, tuttavia, ha spedito le azioni targate AMC a quota 19,90 dollari, in rialzo del 732% rispetto al valore di un mese fa (2,39 dollari). Anche in questo caso, uno short squeeze sta alimentando la grande corsa del titolo, con i venditori allo scoperto che si affannano a chiudere le loro posizioni short.
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