Nella tensione USA-Russia sul confine ucraino, il Nord Stream 2 sta assumendo il ruolo di arma contro Mosca, ora compreso tra le sanzioni. Ma quanto vale, davvero, il gasdotto per l’Europa?
USA-Russia: nel clima di guerra che si è creato tra le potenze sul confine ucraino, il Nord Stream 2 ha un ruolo chiave.
La Germania ha dichiarato di aver interrotto l’iter di certificazione dell’infrastruttura energetica come ritorsione contro Mosca.
Joe Biden aveva più volte annunciato che il gas naturale non sarebbe mai passato attraverso il gasdotto russo Nord Stream 2 verso la Germania se con atteggiamenti aggressivi di Putin contro l’Ucraina.
Che cosa ha a che fare un gasdotto sottomarino da 11 miliardi di dollari tra Russia e Germania con l’Ucraina? Molto, in termini di sicurezza e dominio energetico. E la questione potrebbe diventare assai complicata nello scacchiere geopolitico dell’Europa orientale.
Ma quanto vale, davvero, il Nord Stream 2 per gli approvvigionamenti europei così assetati di gas in questi mesi? Un grafico per chiarire.
Quanto vale, in termini di gas, il Nord Stream 2?
Il gasdotto russo che dovrebbe portare la tanto richiesta risorsa energetica in Germania, escludendo il passaggio nei Paesi dell’Est, è tornato prepotentemente protagonista sulle scene internazionali.
Scholz ha ordinato di interrompere le operazioni burocratiche per certificare - e dare avvio - al gasdotto, molto atteso dalla Russia per incrementare la sua presa energetica sulll’Europa.
Il tema, ovviamente, è spinoso. Stiamo parlando di un gasdotto di 750 miglia completato a settembre, ma ancora senza la certificazione finale da parte delle autorità di regolamentazione tedesche.
Quando sarà operativo è in grado di aumentare le consegne di gas direttamente dalla Russia alla Germania.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Ucraina e diversi Paesi dell’UE si sono opposti al progetto da quando è stato annunciato nel 2015, avvertendo che aumenterebbe l’influenza di Mosca in Europa.
Il Nord Stream 2 potrebbe fornire 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno. È più del 50% del consumo annuale della Germania, con un valere fino a 15 miliardi di dollari per Gazprom, la società statale russa che controlla l’oleodotto.
I riflettori si sono accesi ancora di più su questo gasdotto quando è iniziata la crisi del gas in Europa, con la Russia accusata di fornire poca materia prima. In questa situazione, il Nord Stream 1, per esempio, è stato utilizzato quasi al 100%.
In realtà, ha fatto notare un’analisi Ispi, in condizioni normali, la Russia invia in Europa circa 160 miliardi di metri cubi di gas l’anno (Gmc/a), che possono essere trasportati al 90% via Ucraina. Bisogna poi considerare che ci sono anche attivi i gasdotti in Bielorussia, il già citato Nord Stream 1 e TurkStream.
Il grafico seguente è chiaro nel far comprendere come viene trasportato il gas in Europa e quanto servirebbe - davvero - il progetto russo-tedesco:
Quel che appare chiaro, quindi, è che il Nord Stream 2 rappresenta soprattutto una garanzia in caso di blocco della via ucraina più che un bisogno impellente per l’Europa.
In realtà, l’intreccio di interessi è fitto: gli USA sono da sempre nemici del progetto, tanto che Trump ordinò anche sanzioni. Il motivo è, anche, proporre il suo gas naturale liquefatto in nome, ovviamente, della difesa dell’Europa dall’ingerenza russa.
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