Sul tetto di Notre-Dame tornano le api. Dopo la tragedia, che ha colpito la splendida cattedrale e sconvolto il mondo, finalmente si torna a sorridere per una buona notizia
Forse pochi lo sanno, ma a Parigi sui tetti di alcuni monumenti storici sono presenti degli alveari. Anche sulla cattedrale di Notre-Dame. Per fortuna l’incendio che ha distrutto il tetto, non sembra aver colpito le api. Oggi anche se non è ancora possibile accedervi, l’apicoltore responsabile Nicolas Géant ha dichiarato di averle viste ritornare nei loro alveari.
Le api sui tetti di Parigi e delle città
Si potrebbe pensare che una città sia un luogo poco adatto alle api. Siamo abituate a vederle nei campi, con alveari collocati in punti strategici. La loro importanza è nota a tutti. Perfino Einstein sottolineava come il mondo sarebbe completamente diverso senza la loro presenza. Sono insetti responsabili del 70% dell’impollinazione delle piante sul pianeta, premettendo grazie al loro intervento la crescita delle principali coltivazioni necessarie alla produzione di cibo. Utilizziamo da sempre il loro miele elemento indispensabile per la cura e il benessere del corpo. I pesticidi e le sostanze chimiche per l’agricoltura intensiva, ogni anno portato alla morte di un loro numero consistente. Per salvaguardare la loro esistenza si sono sviluppati alcuni progetti, come quello a Parigi in cui gli alveari vengono posizionati sui tetti di alcuni edifici di importanza storica. Infatti sono presenti non solo a Notre-Dame, ma anche sull’Arco di Trionfo, l’Opéra, e sul Louvre. Le api al di là di quello che si può pensare non soffrono le polveri dello smog e come per altre specie animali e di insetti, hanno trovato una loro collocazione nella biodiversità che caratterizza le città.
Gli alveari sopravvissuti
Sul tetto della cattedrale di Notre-Dame erano presenti tre grossi alveari, ognuno dei quali contenente quasi 60.000 api per un totale di 200.000 piccoli ospiti che producono un miele raffinatissimo. Sulla loro sorte, dopo l’incendio, c’era stato qualche dubbio. Ma per fortuna la collocazione degli alveari sembra essere stata la loro salvezza. Infatti sono posizionati a circa 30 metri dal punto un cui si è generato l’incendio, esattamente al primo livello del tetto. L’apicoltore Nicolas Géant aveva temuto che il calore o qualche scintilla avesse determinato la loro distruzione. Invece da una serie di fotografie scattate dai droni aerei si è evidenziato che il fuoco anche se aveva raggiunto uno delle torri e procurato la caduta della guglia, non era giunto a toccare gli alveari. Vi era solo il dubbio, se il fumo avesse potuto procurare dei danni. Non si sapeva se le api fossero ancora presenti e se le piccole ospiti sarebbero tornate nelle loro case.
Il ritorno delle api
La buona notizia si è avuta questa mattina, come dichiara l’apicoltore Nicolas Géant, che lavora per al ditta Beeopic, la quale fornisce materiali per la produzione di miele in città. Il portavoce di Notre-Dame, Andre Finot ha dichiarato di aver visto gli sciami ritornare. La polizia e i vigili del fuoco, per motivi di sicurezza non hanno permesso all’apicoltore di salire, ma la loro presenza è ormai inconfutabile. Le api sono tornate ad abitare i tetti della Chiesa. Una notizia lieta in una realtà triste che ha colpito il cuore e le menti delle persone di tutto il mondo, come quella dell’incendio della cattedrale. In molti hanno visto nel loro ritorno un segno positivo. Tra le indagini sulle cause dell’incendio e i programmi di ricostruzione della chiesa, dei piccoli esseri come le api, portano di nuovo un sorriso sui volti delle persone.
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