L’ordinanza del Governo che prevede il tampone Covid anche per i cittadini europei vaccinati che vogliono entrare in Italia ha provocato la protesta del settore del turismo: per loro ipotesi ristori.
In Italia si torna a parlare di ristori dopo l’ultima ordinanza Covid del Governo. Il provvedimento voluto dal ministro Roberto Speranza e sostenuto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, sta scontentando un po’ tutti ma Palazzo Chigi per il momento tira dritto.
Il passaggio più contestato è quello che prevede l’obbligo di tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio per tutti gli arrivi dai paesi dell’Unione Europea. La misura, dunque, vale anche per chi è vaccinato e quindi in possesso di green pass. Per chi non è immunizzato invece, oltre al tampone, è prevista anche una quarantena di cinque giorni.
Una decisione che non è piaciuta molto a Bruxelles, con Fratelli d’Italia che sarebbe pronta a rivolgersi alla Commissione Europea in quanto il Governo potrebbe aver violato i dettami comunitari riguardanti il certificato Covid digitale.
Sul piede di guerra però c’è anche il mondo del turismo, particolarmente colpito dalla pandemia e che ora sta provando a rialzarsi, con la Lega che pur difendendo la necessità dell’ordinanza ha annunciato nuovi ristori per il settore.
Nuovi ristori per il settore del turismo?
“C’è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è molto diffusa, ad esempio in Danimarca, in Regno Unito diffusissima, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo”.
Così Mario Draghi in audizione alla Camera ha difeso l’ultima ordinanza Covid licenziata dal suo Governo ma la questione, c’è da scommetterci, sarà uno dei temi caldi dell’imminente Consiglio Europeo.
Bruxelles infatti sarebbe più che contrariata dalla mancata notifica 48 ore prima della decisione presa dall’Italia, ma Draghi al momento non appare intenzionato a fare marcia indietro forte dell’appoggio dei partiti della sua maggioranza, Lega compresa.
Il leghista Luca Zaia infatti ha commentato che “non ci vedo nulla di trascendentale che si faccia un tampone”, con la necessità di proteggerci da questa quarta ondata Covid e dalla variante Omicron che sarebbe in questo momento la cosa più importante.
Sul piede di guerra invece c’è il settore del turismo, con le strutture ricettive che già starebbero registrando le prime cancellazioni a seguito dell’ordinanza varata da Palazzo Chigi.
“Siamo allibiti dall’ordinanza - ha spiegato all’Huffington Post Bernabò Bocca presidente di Federalberghi - è in totale controsenso con i dati che dimostrano che l’Italia è il paese messo meglio in Europa, eppure ora avremo le regole più penalizzanti”.
Per cercare di placare questo malcontento, ecco che nelle ultime ore si starebbe tornando a parlare di ristori che potrebbero essere varati ad hoc per questo settore che ha subito perdite miliardarie da quando è scoppiata la pandemia.
Oltre all’impegno per la prosecuzione della cassa integrazione per i lavoratori del turismo, il ministro leghista Massimo Garavaglia ha annunciato possibili ristori: “Per questioni tecniche non è potuto entrato nel decreto Covid, ci sarà un emendamento alla legge di Bilancio, immagino del relatore, al Senato per prevedere un cospicuo finanziamento del fondo di sostegni per il settore turistico”.
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