Nessuna regione sarà in zona rossa con la Valle d’Aosta che passa in arancione. Passaggio in zona gialla quasi certo per Puglia, Basilicata e Calabria. Cosa cambia per le regioni da lunedì 10 maggio
Puglia in zona gialla, Valle d’Aosta in arancione, niente cambiamento invece per la Sardegna che rimane in zona arancione, così come la Sicilia. Ufficializzato il passaggio in giallo di Calabria e Basilicata. Veneto e Campania sono confermate in zona gialla. In tutta Italia si assiste ad un leggero aumento dell’indice Rt attestato a 0.89.
Si presenta così il quadro nazionale con la conferma dei nuovi colori delle regioni arrivata con la firma delle ordinanze da parte di Speranza, dopo il monitoraggio settimanale dell’Iss. In base all’andamento dell’epidemia nelle regioni, il Ministero ha dato il via libera alle nuove zone gialle, arancioni e rosse in vigore da lunedì 10 maggio.
Al momento l’Italia è quasi interamente colorata di giallo. Ecco cosa cambia da lunedì 10 maggio dopo il nuovo monitoraggio dell’Iss-ministero del 7 maggio.
Nuovi colori regioni: Puglia e Campania in giallo
Si conferma la zona gialla per Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Bolzano e Trento.
Rimane in zona gialla anche la Campania, che ha tremato al pensiero di diventare arancione a due settimane dalle riaperture. La scorsa settimana l’indice di contagio Rt era superiore a 1, e preoccupa la situazione nella zona di Napoli, dove ci sono più di 200 casi per 100mila abitanti (in lieve calo rispetto ai giorni precedenti). Come già anticipato da Fanpage, comunque, i dati non hanno portato a una riclassificazione complessiva del rischio da “basso” a “moderato” o “alto” e la Campania è gialla da lunedì 10 maggio.
Situazione simile anche il per il Veneto che rimane in giallo, ma che ha una situazione complessa. A preoccupare per questa regione è l’Rt di 0,95, in salita, con un’incidenza di 97 casi ogni 100.000 abitanti. L’indice dell’incidenza, come ha spiegato l’assessore Manuela Lanzarin, è buono, mentre l’indice Rt si configura ad un passo da quello previsto per la zona arancione. In miglioramento tuttavia anche i parametri di occupazione dei posti letto negli ospedali, sia per quanto riguarda le zone critiche che le aree della regione con una minore incidenza.
La Puglia è diventata zona gialla, anche se era in bilico tra le due fasce la settimana scorsa. In base al rapporto Gimbe la situazione in questa regione è in miglioramento, con una riduzione degli attualmente positivi che sono scesi a 1.179, rispetto ai 1.231 della settimana precedente.
Anche in Puglia, quindi, potranno riaprire ristoranti e bar a pranzo e a cena con i tavoli fuori, teatri, cinema, musei e dal 15 maggio anche le piscine all’aperto.
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In arancione la Sardegna, Calabria e Basilicata promosse
Il monitoraggio era atteso in particolare dalle regioni che non hanno ancora visto la zona gialla dalla sua reintroduzione il 26 aprile, come la Calabria.
Nell’ultimo monitoraggio settimanale di venerdì scorso la regione ha registrato un trend dei casi in discesa e un Rt sotto l’1 (0.75), ma un sovraccarico nelle aree mediche, una valutazione di impatto alta e una classificazione complessiva del rischio moderata. Nel bollettino del 6 maggio tuttavia si è assistito a una lieve risalita dei casi con 343 nuovi positivi rispetto ai 284 del giorno precedente e sebbene decrescano i ricoveri si è comunque assistito a un aumento di morti e tasso di positività (8,75% contro il precedente 6,5%). La Calabria è stata promossa in zona gialla con l’ordinanza del ministro.
La Sardegna, uscita dal lockdown lunedì 3 maggio, rimane un’altra settimana in zona arancione come stabilisce l’ordinanza di Speranza. C’è quindi delusione, visto che Christian Solinas aveva spiegato che «la permanenza in arancione risulterebbe paradossale alla luce dei dati registrati nelle ultime settimane». L’ultima parola del ministro, però, ha ribadito il livello di rischio moderato.
La Basilicata invece passa in zona gialla da lunedì 10 maggio, un colore che non le veniva assegnato dal lontano 28 febbraio. A scendere è l’Rt, che passa da 1.02 della settimana precedente a 0.85. Diminuisce anche l’incidenza dei casi nell’ultima settimana e tutto sembra portare la regione verso la fascia di rischio più bassa.
Sicilia, quando in zona gialla?
Non è cambiata la fascia per la Sicilia, che da lunedì 10 maggio resta in arancione. Anche se l’indice di contagio è sceso sotto la soglia dell’1, la Sicilia rimane in questa zona di rischio fino al 16 maggio perché, secondo la normativa vigente, per poter essere riclassificata deve confermare i numeri da fascia inferiore per 2 settimane consecutive.
Inoltre nella giornata di giovedì 6 maggio si è assistito ad una risalita della curva dei contagi, dopo giorni di fase di discesa. Il tasso di positività si attesta al 4,5%, ma cala il numero dei posti letto occupati negli ospedali.
Valle d’Aosta in zona arancione
Non ci sono stati dubbi sul passaggio in zona arancione della Valle d’Aosta. La Valle d’Aosta era l’unica regione in area rossa da lunedì 3 maggio.
La Regione ha presentato un emendamento per cancellare il meccanismo con cui si entra automaticamente in zona rossa con un’incidenza di 250 casi per 100mila abitanti a settimana anche nel caso in cui gli altri indicatori (come l’Rt) siano da scenario 1. La richiesta è stata approvata dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
La Valle d’Aosta ha visto nell’ultima settimana una forte diminuzione dei nuovi casi registrati che ha portato l’incidenza a scendere a 187 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti. In miglioramento anche la pressione sugli ospedali e l’indice Rt che al momento è nettamente sotto la soglia dell’1.
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