OCSE: Italia cresce più del previsto. Attenzione a possibili shock finanziari in UE

Anche l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) rivede al rialzo le stime sul PIL italiano per il 2015 ed il 2016 avvertendo però di mantenere le tasse sulla casa. L’OCSE fa seguito all’ottimismo sulla crescita del PIL in Italia come già fatto da Commissione Europea e BCE.

OCSE: Italia cresce più del previsto. Attenzione a shock finanziari in UE

L’OCSE ha pubblicato poco fa le nuove stime di crescita sul PIL dei Paesi membri evidenziando ottimismo per la crescita del PIL del Bel Paese, stimando una crescita dello 0,8% per il 2015 e dell’1,4% per il 2016 e per il 2017.

Queste stime sono leggermente più prudenti di quelle della Commissione Europea che per l’Italia prevedono una crescita del PIL dello 0,9% per quest’anno e dell’1,5% per il 2016.

Inoltre, l’Organismo Internazionale ha evidenziato come il Jobs Act abbia dato una spinta all’occupazione che si sta rivelando il motore del mondo del lavoro. L’OCSE si è detta positiva anche sulla ripresa dei consumi e degli investimenti vedendo una rinnovata fiducia da parte di famiglie e imprese, stimando un rimbalzo degli investimenti più elevato rispetto a quello che ci si attende per il momento.

Tuttavia, l’OCSE avverte di un possibile nuovo rischio di shock finanziario nell’Eurozona che potrebbe velocizzare il riassetto di bilancio ed avverte del rischio di indebolimento di partner commerciali come la Russia ed i Paesi emergenti che potrebbe comportare un indebolimento dell’export italiano.

Stime OCSE su Paesi membri, USA ed Eurozona

Per quel che riguarda i 34 Paesi membri dell’OCSE, è stata stimata una crescita del PIL per il 2015 del 2%, per il 2016 ci si aspetta una crescita del 2,2% mentre per il 2017 la crescita del PIL è stimata in un +2,3%.

Per l’Eurozona l’OCSE ha stimato una crescita del PIL per quest’anno dell’1,5%, per il 2016 dell’1,8% e per il 2017 dell’1,9%.

Invece, per gli Stati Uniti l’OCSE ha stimato la crescita del PIL per il 2015 dell’2,4% mentre per il 2016 ed il 2017 ha stimato una crescita rispettivamente del 2,5% e del 2,4%.