OMS: “Pandemia ha fatto più danni della Seconda Guerra Mondiale”

Marco Ciotola

05/03/2021

Per l’Organizzazione mondiale della sanità la pandemia ha causato più “traumi di massa” della Seconda Guerra Mondiale e “durerà ancora per anni”

OMS: “Pandemia ha fatto più danni della Seconda Guerra Mondiale”

Ancora un bilancio impietoso su scala mondiale dalla pandemia di coronavirus in corso. Secondo l’OMS infatti si tratta di un disastro sanitario che ha causato più danni della Seconda Guerra Mondiale e che è destinato a “durare ancora per anni”.

In particolare, l’Organizzazione mondiale della sanità parla di un impatto destinato a farsi sentire anche a distanza di moltissimo tempo, inquadrando quelli che definisce dei veri “traumi di massa” :

“Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il mondo ha subìto traumi di massa, perché la guerra ha colpito moltissime vite. Ma ora con questa pandemia di Covid sono state colpite persino più vite, quasi tutto il mondo è stato colpito, ogni individuo sulla superficie della terra ne ha effettivamente subìto le conseguenze dirette o indirette”,

ha spiegato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso di una conferenza stampa.

OMS: “Pandemia ha fatto più danni della Seconda Guerra Mondiale”

Nell’inquadrare lo scenario causato dalla pandemia, Tedros ha parlato in particolare di traumi di massa, con riferimento a quanto è forte, al di là dei numeri, l’impatto sulla quotidianità del mondo intero:

“Si tratta di danni maggiori anche di quelli che il mondo ha vissuto dopo la Seconda Guerra Mondiale; e quando c’è un trauma di massa, colpisce le comunità per molti anni a venire.”

Tedros ha sottolineato l’effetto di tutto questo sulla salute mentale e l’onda lunga che mostrerà nel tempo. Parole che sono arrivate in risposta alla domanda di un giornalista che chiedeva se i Paesi dovrebbero tenere maggiormente conto dell’impatto della pandemia sull’economia e sulla salute mentale, mentre tracciano i loro percorsi d’uscita dalla crisi sociale, sanitaria ed economica:

“La risposta è assolutamente sì; anche se può variare l’impatto che ha avuto sugli individui, che tu abbia perso una persona cara, un familiare o un amico a causa di questo virus, ognuno ha perso qualcosa e rinunciato a tanto”,

ha dichiarato Maria Van Kerkhove, capo dell’unità malattie emergenti dell’OMS.

Ha quindi spiegato che questa deve considerarsi ancora la «fase acuta» della pandemia, con un virus che sta “dilaniando le comunità” e uccidendo decine di migliaia di persone ogni settimana.

Tuttavia, ha evidenziato che “il pedaggio sulla salute mentale” della pandemia emergerà come un problema importante sul lungo termine; e per questo ci deve e ci dovrà essere “molta più enfasi da parte dei governi, delle comunità, delle famiglie e degli individui sul nostro benessere psicofisico.”

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