Nuovo monito dell’OMS sulle vaccinazioni: dopo le dosi ai sanitari bisognerebbe fermarsi nella somministrazione, perché? Il motivo non è la sicurezza del vaccino.
Il vaccino contro il Covid è sicuro e unica ancora di salvezza, anche per l’OMS.
Ma proprio per il valore impareggiabile che ha nella battaglia globale contro la pandemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un monito importante, che potrebbe sembrare assurdo: dopo la somministrazione delle dosi ai sanitari nei Paesi avanzati, bisogna fermarsi.
Il motivo di tale suggerimento non è la sicurezza del vaccino, piuttosto una questione morale di uguaglianza dinanzi al diritto alla salute.
Appello dell’OMS sul vaccino ai Paesi ricchi: fermatevi. Perché?
Le parole sono di Margaret Harris, portavoce dell’OMS: fermare la somministrazione dei vaccini dopo l’iniezione delle dosi a sanitari e persone fragili.
Cosa significa questo monito? L’equa distribuzione delle fiale per l’immunizzazione contro il Covid è un tema di fondamentale importanza, ormai prioritario. In un mondo globalizzato, che si alimenta proprio di scambi, viaggi, spostamenti, annullamenti di barriere e confini, la protezione da un virus così infettivo deve essere più ampia possibile.
Per questo dall’OMS arriva la proposta: “Stiamo chiedendo ai Paesi membri che, una volta vaccinate queste categorie, garantiscano che le forniture a cui hanno avuto accesso siano assicurate anche ad altri.”
Da tempo l’organizzazione lancia appelli accorati affinché tutte le nazioni colpite dalla pandemia possano avere le stesse possibilità di cura e protezione. La corsa all’acquisto di dosi sta già lasciando indietro gli Stati con minori garanzie finanziarie e più deboli.
L’immunizzazione di massa, alla quale tutti puntano, potrebbe essere un miraggio e realizzarsi non prima del 2024 per oltre 80 Paesi non avanzati. Alcuni, poi, sono destinati a non raggiungerla mai.
Questo scenario è pericoloso, economicamente e moralmente. La Harris spiega che:
“Ci sono state una serie di analisi molto interessanti che dimostrano che vaccinare solo il proprio Paese e poi sedersi lì e dire ‘stiamo bene’ non funzionerà economicamente. Quella frase “nessun uomo è un’isola” vale anche dal punto di vista economico. Noi nel mondo siamo connessi e se non riusciamo a far funzionare di nuovo tutte le società in modo efficiente, ogni società sarà finanziariamente influenzata”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il virologo Pregliasco: se il vaccino non arriva nei Paesi più poveri, “il virus può diffondersi incondizionatamente, col rischio che si sviluppino delle varianti”
Non solo le tempistiche di vaccinazione, quindi, sono nel mirino. Bisogna concentrarsi anche sulla diffusione nel mondo delle dosi. Solo così potremo salvarci, rispettando l’uguaglianza dinanzi al diritto alla salute.
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