Il Tar del Lazio il 29 settembre si pronuncerà se rendere davvero il vaccino antinfluenzale obbligatorio per alcuni cittadini, come previsto in una recente ordinanza del presidente Zingaretti.
Sull’obbligo vaccinale antinfluenzale nel Lazio, il verdetto ci sarà a settembre, quando i giudici del Tar valuteranno nel merito anche sulla legittimità dell’obbligo vaccinale. A stabilirlo il 4 agosto scorso una ordinanza della Camera di Consiglio del Tar Lazio, presieduta da Riccardo Savoia.
Fissata al 29 settembre l’udienza pubblica per valutare sia il profilo costituzionale del quesito della competenza dei poteri, che possono decidere, in base alla Costituzione, sull’obbligo di un trattamento sanitario obbligatorio, sia alcuni specifici quesiti scientifici, che sono emersi dai ricorsi.
Con l’ordinanza del 4 agosto scorso, il Tar ha anche respinto la richiesta di alcuni dei ricorrenti di sospendere subito, in via cautelare, l’ordinanza del presidente Nicola Zingaretti, perché non ne ha riconosciuta l’urgenza ed il rischio, soprattutto in vista della possibilità di un giudizio di merito a breve, fissato per il 29 settembre.
Una risposta che, sul piano formale, è stata salutata positivamente dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, che ha sottolineato pubblicamente come “il Tar del Lazio abbia riconosciuto coerente l’atto della presidenza della Regione Lazio rispetto al parere del Comitato tecnico scientifico e la pertinenza dell’ amministrazione regionale per il carattere organizzativo e preventivo, oltre ad aver affermato che l’ordinanza impugnata non sia stata ritenuta lesiva dei medici ricorrenti”. Una ricostruzione questa che Claudio Simion, presidente di Comilva, non esita a definire “molto fantasiosa”.
“Riduttiva e fuorviante” anche secondo gli avvocati dei ricorrenti. Infatti, per l’avvocato Vanni Oddino, che rappresenta il Movimento Roosevelt ed Alessandro Gaetani, tra i legali dei medici di Ampas, la partita è ancora aperta. Secondo Oddino, la sospensiva non è stata accolta presumibilmente perché i giudici hanno ritenuto che non ci fosse un rischio di danno imminente, tanto più che l’ordinanza entrerebbe in vigore dal 15 settembre e che le sanzioni per i medici e gli ultrassessantacinquenni inadempienti scatterebbero dal 2021.
Anche secondo il parere di Alessandro Gaetani, legale dei medici di Ampas, il 4 agosto il Tar del Lazio ha di fatto ribadito la volontà del collegio di affrontare, fino in fondo, tutte le questioni sollevate a settembre. Non solo quelle scientifiche, sulle quali ha ordinato al Comitato tecnico scientifico di integrare la propria relazione, ma anche quelle costituzionali, che dovranno affrontare la spinosa questione della legittimità del potere che ha emanato l’ordinanza stessa. Da qui l’invito puntuale ed espresso nell’ordinanza, agli avvocati dei ricorrenti, di depositare delle memorie specifiche sulle competenze tra Stato e Regione. Infine, sottolinea Gaetani - tenuto conto che i tempi del giudizio amministrativo ordinario si attestano in media tra i 18 ed i 24 mesi, la decisione del Tar è interpretabile come un impegno importante ad indagare le questioni che non sono affatto state ritenute insussistenti, ma, al contrario, che vengono prese in considerazione e con tempestività.
L’ordinanza interlocutoria del 4 agosto ha elencato anche singole questioni scientifiche su cui i giudici chiedono osservazioni specifiche, per analizzarne la coerenza nel merito delle decisioni prese dall’amministrazione rispetto agli obiettivi che questa si sarebbe prefissata, come quella sui rischi degli effetti della vaccinazione antinfluenzale sul sistema immunitario, di cui si scrive nelle relazioni dei ricorrenti, che sottolineano come non ci sia un rischio zero.
Non solo, ma al momento i giudici vogliono saperne di più anche sulla motivazione della Regione Lazio che indica studi in corso che dimostrerebbero che la vaccinazione antinfluenzale potrebbe indurre nei soggetti con status positivo per la vaccinazione antinfluenzale l’espressione di una malattia da Covid-19 con una sintomatologia meno grave. Tutte tesi, queste, che il collegio dei giudici del Tar Lazio, presieduti da Riccardo Savoia invita ad approfondire, ordinando al Comitato tecnico scientifico di depositare ulteriori relazioni entro 40 giorni.
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