L’olio di palma è uno dei grassi più usati nell’industria alimentare per il suo basso costo e la sua versatilità: è davvero molto dannoso per la salute come si dice?
L’olio di palma è uno degli ingredienti più diffusi nell’industria alimentare, utilizzato in prodotti da forno, fritture industriali e moltissimi altri prodotti tra cui le creme spalmabili, inclusa la regina del mercato, la Nutella.
L’olio di palma è molto diffuso per via di due caratteristiche fondamentali: ha caratteristiche che lo rendono versatile e utile alle lavorazioni industriali ed è molto economico.
Il secondo aspetto in particolare spiega ovviamente la grande diffusione a livello industriale dove, lavorando su grandissime quantità, il prezzo di un ingrediente spesso non secondario può fare la differenza sul prezzo finale del prodotto e sui margini di profitto.
Negli ultimi anni sono sempre più diffuse voci sul fatto che l’olio di palma faccia male alla salute, questa cosa è vera?
In sintesi possiamo dire di sì per il semplice fatto che esistono molte alternative di maggior qualità e con migliori proprietà nutritive. In particolare l’olio di palma è composto quasi esclusivamente di grassi saturi, quindi i cosiddetti grassi «cattivi» e non proprio buoni per la salute, specie se assunti in grandi quantità.
L’olio di palma quindi non fa male di per sè ma solo se assunto in quantità eccessive, cosa che può facilmente capitare nella dieta moderna nei paesi occidentali, basata fortemente su cibi industriali.
Il problema quindi non sarebbe tanto quello dell’assunzione anche quotidiana di piccole quantità di olio di palma quanto la sua diffusione in moltissimi cibi molto diffusi o come olio di frittura in molti ristoranti (incluse grandi catene di fast food), sommando tutte le «razioni» che si possono assumere in una giornata tipo è facile ottenere una dieta molto sbilanciata a favore di questo particolare tipo di grassi.
Di per sè l’olio di palma è un infatti olio di origine naturale estratto dalla polpa del frutto della palma. Proprio la coltivazione sempre più diffusa di questo albero pone altri problemi di sostenibilità dato che, come molte altre coltivazioni intensive, sta sottraendo terre alle foreste e risulta essere una coltivazione particolarmente impattante in termini di inquinamento prodotto in relazione alla produzione.
Cosa fare quindi con l’olio di palma?
Come abbiamo visto non è necessario escludere totalmente dalla propria dieta i prodotti contenenti olio di palma ma ci sono almeno due buoni motivi per verificarne la presenza nei prodotti che consumiamo più di frequente e cercare di consumarli meno spesso se contengono questo ingrediente, a favore di alimenti analoghi contenenti grassi più «sani» o di altri alimenti come frutta e verdura.
Attenzione: quando nella lista degli ingredienti si trova la dicitura generica «oli vegetali» ci sono buone probabilità che si tratti di olio di palma del tutto o in parte.
Ovviamente rimane spazio per altre attività utili al bene comune, tra cui la pressione comune verso le industrie alimentari a sostituire dove possibile l’olio di palma con altri grassi alimentari più pregiati, anche e soprattutto attraverso l’acquisto consapevole tenendo presente che prodotti più «sani» potrebbero avere caratteristiche di sapore e consistenza leggermente diverse rispetto ai prodotti di largo consumo a cui siamo tutti abituati sin da bambini.
Diminuire il consumo di prodotti con olio di palma è infatti l’unico modo utile per ottenere prodotti con ingredienti differenti e possibilmente più sani (con l’industria alimentare non si sa mai): le aziende non sono sensibili di per sè alla salute dei clienti o alla deforestazione ma possono diventarlo se questi due elementi causano un calo certo e sensibile delle vendite. A quel punto perdere clienti potrebbe rivelarsi più dannoso che perdere parte del margine di profitto.
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