OneCoin è uno schema Ponzi: incursioni della polizia, server sequestrati

Flavia Provenzani

24 Gennaio 2018 - 14:30

La polizia bulgara ha fatto incursione negli uffici di OneCoin. La criptovaluta è accusata di perseguire uno schema Ponzi.

OneCoin è uno schema Ponzi: incursioni della polizia, server sequestrati

Il castello di carte della criptovaluta OneCoin è crollato.

La polizia bulgara ha fatto irruzione negli uffici di OneCoin a Sofia e sequestrato i suoi server tra il 17 e il 18 gennaio. È solo l’ultima di una serie di incursioni e cause giudiziarie che si stanno susseguendo a livello internazionale contro le altcoin più controverse. Sebbene i server siano stati spenti, attualmente il OneCoin risulta ancora essere operativo.

L’incursione è avvenuta su richiesta dell’ufficio del pubblico ministero di Bielefeld, in Germania, ed è stata effettuata dai rappresentanti delle forze dell’ordine bulgare insieme a delle unità dell’Unione Europea specializzate nella lotta alla criminalità. La fondatrice di OneCoin, Ruja Ignatova, è nata in Bulgaria ma ha la cittadinanza tedesca.

OneCoin, che si definisce un «modello centralizzato [che] protegge la sicurezza dei suoi membri e garantisce la conformità all’AML [l’antiriciclaggio]», non si adatta alla definizione di criptovaluta perché non è decentralizzata, non funziona su software open-source e non ha un ledger pubblico.

I documenti e i server sono stati sequestrati alla «One Network Services» EOOD, una società bulgara che funge da rappresentante e distributore di OneCoin, nonché ad altre 14 società. Sono stati interrogati 50 testimoni durante l’operazione ma non è stato effettuato ancora alcun arresto.

In via ufficiale la società è registrata negli Emirati Arabi Uniti come «OneCoin Ltd.», ma secondo il rapporto della polizia bulgara la società opera attraverso
«Centinaia di società affiliate in quattro continenti [...] [che] sono oggetto di indagini in Inghilterra, Irlanda, Italia, Stati Uniti, Canada, Ucraina, Lituania, Lettonia, Estonia e molti altri paesi».

Un rappresentante di OneCoin ha dovuto affrontare delle accuse di frode in Kazakhstan a maggio 2017, e in India la polizia ha arrestato 23 persone coinvolte nello schema piramidale di OneCoin a luglio 2017.

Più recentemente, ad agosto 2017, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana (AGCM) ha definito OneCoin uno schema Ponzi e multato la società di 2,5 milioni di euro, la prima sanzione finanziaria inflitta all’organizzazione dietro la criptovaluta.

Fonte: Cointelegraph

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