Open Banking: cos’è e come funziona

Claudia Cervi

15 Agosto 2023 - 14:41

Con l’open banking le banche condividono i dati dei conti correnti e delle transazioni con società terze. Vediamo in dettaglio cos’è e perché è importante per il mondo bancario e fintech.

Open Banking: cos’è e come funziona


L’open banking è un’innovazione finanziaria dirompente che ha rivoluzionato l’accesso e la gestione dei servizi bancari. Consente la condivisione sicura dei dati tra istituti finanziari e terze parti, migliorando l’esperienza del cliente e stimolando l’innovazione nel settore.

Vediamo in breve cos’è e come sta ridefinendo il panorama finanziario.

Cos’è l’open banking: definizione

L’open banking è un concetto innovativo nel settore finanziario che si basa sull’utilizzo di API aperte per consentire alle applicazioni di accedere ai dati bancari e finanziari. Ciò amplifica la trasparenza finanziaria per i titolari di conto attraverso open data e dati privati, sfruttando tecnologie open source.

Nella pratica, l’open banking comporta la condivisione sicura delle informazioni finanziarie dei clienti con terze parti (TPP), consentendo loro l’accesso attraverso API aperte. Questo favorisce lo sviluppo di nuove app e servizi per migliorare l’esperienza bancaria, sfruttando dati come il saldo, le spese e le entrate.

Questo concetto è reso possibile dalla PSD2, una normativa europea del 2015 che richiede alle banche di aprire le loro API e dati ai terzi, con il consenso del cliente. L’open banking ha radicalmente trasformato il settore finanziario, consentendo l’emergere di startup Fintech e stimolando l’innovazione nei pagamenti e negli investimenti.

In sostanza, l’open banking rappresenta l’applicazione dell’open innovation al mondo bancario, che sta ridefinendo il rapporto tra banche, TPP e startup Fintech. La PSD2, le API e le società innovative sono gli elementi chiave che guidano questa rivoluzione finanziaria.

Come funziona l’open banking: usi pratici

L’open banking ha già ampio impatto nella vita di tutti giorni, spesso senza che ne siamo consapevoli. Ad esempio, strumenti di gestione delle finanze personali utilizzano i dati del conto bancario per monitorare le spese e raggiungere obiettivi finanziari.

Grazie all’open banking e alla PSD2, il settore bancario sarà sempre più competitivo e diversificato, con servizi innovativi e costi contenuti. Gli sviluppatori potranno creare app personalizzate che si adattano alle esigenze individuali, migliorando il processo di selezione delle offerte più adatte, come nel caso di un prestito, dove l’app sfrutterà i dati finanziari per presentarci le offerte ottimali.

In sintesi, i servizi abilitati dall’open banking attraverso l’apertura delle API possono essere suddivisi principalmente in tre categorie:

  • Account Information: consente l’accesso ai conti correnti tramite app diverse da quelle bancarie.
  • Payment Initiation: permette di disporre pagamenti direttamente dal conto corrente tramite altre app.
  • Fund Confirmation: verifica la disponibilità dei fondi necessari per una transazione.

Inoltre, molti istituti bancari hanno esteso queste funzionalità, offrendo API extra rispetto alla PSD2, come trasferimenti tra conti, identificazione dei clienti, assicurazioni istantanee e dettagli commerciali.

Vantaggi e svantaggi dell’open banking

L’open banking, con la sua condivisione dei dati finanziari, porta con sé sia vantaggi che svantaggi. Da un lato, offre una maggiore trasparenza e accessibilità alle informazioni finanziarie, consentendo ai clienti di gestire in modo più efficace i loro conti e le loro finanze attraverso una varietà di applicazioni innovative. Questo apre la strada a servizi personalizzati, come strumenti di analisi delle spese e offerte su misura.

D’altro canto, l’open banking solleva preoccupazioni legate alla sicurezza e alla privacy dei dati. La condivisione delle informazioni finanziarie potrebbe aumentare il rischio di frodi e violazioni dei dati personali. È essenziale che le banche e le terze parti implementino misure di sicurezza rigorose, come l’autenticazione a due fattori, per proteggere i dati sensibili.

Inoltre, la dipendenza da un’ampia rete di interconnessioni potrebbe rendere il sistema vulnerabile a interruzioni tecniche, mettendo a rischio la disponibilità dei servizi finanziari. È quindi fondamentale un’infrastruttura robusta e resiliente per garantire la continuità operativa.

In conclusione, l’open banking offre opportunità di migliorare l’esperienza finanziaria, ma richiede un equilibrio tra l’accesso ai dati e la protezione dei dati personali e della sicurezza. La collaborazione tra il settore finanziario e le autorità di regolamentazione è cruciale per realizzare pienamente i vantaggi di questa evoluzione e affrontare le sfide ad essa associate.

Open banking: esempi di successo in Italia e nel mondo

L’open banking ha conquistato l’attenzione sia in Italia che nel mondo, trasformando l’ecosistema finanziario.

  • Banca Sella è stata una pioniera con il progetto Fabrick, offrendo servizi per aziende, banche e fintech, come i pagamenti via API e l’incasso omnicanale.
  • Intesa Sanpaolo ha investito nella startup Oval Money, facilitando il risparmio tramite un’app. Inoltre ha inaugurato SmartHub, portale di open banking per aziende
  • Unicredit ha integrato servizi di e-Banking e mobile banking con dashboard per la gestione di conti correnti da diverse banche.
  • Iren-Luce gas e servizi ha introdotto IrenOpen, consentendo ai clienti di monitorare l’impatto delle spese energetiche sulle finanze.
  • PostePay ha lanciato PostePayOpen per ricaricare prepagate e BancoPostaOpen per visualizzare e inviare bonifici.
  • La banca mobile britannica Revolut offre open banking in Italia, connettendo conti di UniCredit, UBI Banca, Banco BPM, Poste Italiane e Intesa Sanpaolo.
  • Un altro esempio tangibile è Yolt, l’app che consente di gestire tutti i conti bancari in un’unica piattaforma.

Su scala globale, l’open finance va oltre l’open banking, promuovendo collaborazioni tra diversi attori finanziari. Un totale di 48 piattaforme software nell’Unione Europea, rilevate dall’Osservatorio Fintech & Insurtech, agevolano lo scambio dati e l’attivazione di servizi, favorendo ecosistemi di collaborazione tra attori diversificati.

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